Confesercenti Veneto Centrale: 15mila piccole imprese pronte a riaprire

Padovani: ancora la metà deve partire per le vacanze

Confesercenti chiede più consulenza e consigli che sanzioni. Il provvedimento del ministero ha difficoltà nell’intepretazione delle norme ma è chiarissimo nelle sanzioni alle imprese

Sono oltre 15.000 le piccole imprese ed i lavoratori autonomi che lunedì prossimo riapriranno i loro negozi, i bar, i ristoranti, le tavole calde i banchi del mercato, le attività di estetica del benessere le agenzie di intermediazione.

La modifica nelle misure del distanziamento sociale (adesso 1 metro) sta convincendo molte altre attività ad aprire già da lunedì soprattutto nel settore della somministrazione.

Negli ultimi tre giorni, di fronte alla oramai imminente apertura, abbiamo visto le serrande di negozi bar ecc, riaprirsi timidamente ed un fervore nel provvedere alle pulizie ed a prepararsi al ritorno al lavoro.

Da lunedì, in tutta la provincia, torneremo alla quasi normalità, alla convivenza con il virus.

La sfida che ci aspetta è enorme, dopo due mesi di incassi zero, la voglia di riaprire e totale, come la voglia di ritornare a misurarsi con il mercato, a confrontarsi e riprendere il dialogo con la clientela.

La novità sta nelle capacità di saper convivere con il rischio Covid 19.

I commercianti si sono attrezzati. Sia sotto l’aspetto formativo (incredibile il numero di operatori che hanno partecipato alle attività formative sulle regole di convivenza) sia sotto l’aspetto degli strumenti (DPI, sistemi di sanificazione, distanziamento sociale, modalità di servizio, informativa alla clientela, protocolli d’intesa, ecc.).

Da lunedì la quasi totalità di queste piccolissime imprese ritornerà a ‘vivere’ il proprio lavoro.

Lo faremo in mezzo a mille difficoltà. Consumatori che ritorneranno nei negozi ed al mercato con regole nuove. La socializzazione, funzione tipica di queste piccole attività, dovrà convivere con il distanziamento sociale. Anche per loro, cambierà notevolmente il modo di fare acquisti.

Abbiamo sviluppato nuovi metodi di ‘distribuzione delle merci’ : la consegna a domicilio organizzata a livello comunale ha stravinto anche sull’e-commerce (che pure è cresciuto in modo vertiginoso). Abbiamo sviluppato le prime esperienze di ‘appuntamento per lo shopping’ ( si prenota il tempo di shopping all’interno del negozio). Stiamo sviluppando sistemi semplici di collegamento video tra negozio e l’abitazione del consumatore.

Siamo sicuramente pronti a riaprire in sicurezza, con magazzini stracolmi, con la voglia di fare impresa che non sentivamo così diffusa negli ultimi anni.

Pur nella buona volontà e nel massimo impegno a rispettare tutte le regole, corriamo il rischio che qualcuno possa sbagliare, interpretare male le norme e fare qualche errore.

Proprio per questo, per le difficoltà che incontreremo per la necessità di misurarci con un modo completamente nuovo di lavorare e di fare la nostra attività che chiediamo a tutte le istituzioni una forte collaborazione. Lo stiamo chiedendo da tempo ed oggi è arrivato il momento più importante. Il nostro mondo di piccole imprese, in questa fase di avvio ha bisogno di consulenza, di collaborazione più che di sanzioni.

Sarebbe stato opportuno, come avevamo chiesto, ancora 15 giorni fa, individuare delle aree campione dove sperimentare aperture in convivenza con il covid 19.

Non avere fatto queste sperimentazioni ci fa partire oggi ex novo.

Il provvedimento ministeriale che ha difficoltà interpretative nelle modalità di applicazione delle norme è invece chiarissimo nelle sanzioni. Proprio per questo abbiamo la necessità di avere informazioni, formazione consulenza e non sanzioni almeno in questa fase di avvio.

Condividi