Il Direttore Taucci: “Infierire su imprese già piegate da tre mesi di blocco forzato è da irresponsabili”
«Chi impone la chiusura estiva a mezzanotte a ristoranti, stabilimenti balneari, bar, gelaterie in tutta la città sia consapevole che le conseguenze economiche saranno impressionanti. Infierire su imprese già piegate da tre mesi di blocco forzato è da irresponsabili». Lo afferma il direttore provinciale di Confesercenti Pescara Gianni Taucci, in riferimento all’ordinanza sulle chiusure a mezzanotte emessa per tutta la città di Pescara, dopo aver ascoltato i rappresentanti delle singole categorie colpite da questa ordinanza: i balneari aderenti a Fiba, ristoranti e bar aderenti a Fiepet-Confesercenti, gli alberghi di Assohotel. il settore eventi riunito nella Fiast-Confesercenti.
«Le misure di contenimento del Covid-19 non c’entrano con questa scelta» spiega Taucci «tanto che nessun altro Comune confinante ha fatto scelte del genere. Ristoratori, balneatori, esercenti in genere hanno aspettato con ansia queste prime giornate estive per recuperare qualche spesa, e invece dovranno chiudere in tutta la città le ordinazioni sostanzialmente alle 23 perché costretti a chiudere a mezzanotte, e la sola ora concessa in più nel fine settimana è assolutamente insufficiente. Spiace che dopo i continui confronti con la giunta, ci sia stata una presa di posizione così autoritaria senza alcuna informazione verso gli esercenti: non è così che si curano le relazioni con il mondo produttivo». «Non riusciamo poi a capire – osserva Taucci – il motivo di estendere questa ordinanza a tutta la città, colpendo al cuore migliaia di ristoranti, gelaterie, bar in tutti i quartieri: è stato un errore. Ma ci auguriamo che, una volta compreso che è stato commesso uno sbaglio, questo non venga corretto con un altro errore, ovvero quello di usare il tritacarne con la zona di piazza Muzii e via Battisti: il sindaco ed i residenti sanno benissimo che se gli stabilimenti balneari potranno riaprire e potranno rispettare orari da città estiva e non da coprifuoco, il numero di frequentatori di quella zona scenderà notevolmente, come avviene ormai in ogni estate. Ma occorre che tutti, a partire dalle istituzioni e dal sindaco che è l’autorità preposta alla firma di queste ordinanze, si assumano le responsabilità delle proprie scelte di fronte alle migliaia di famiglie pescaresi che vivono grazie ai pubblici esercizi, sia come titolari che come addetti alle cucine, alla pulizia, al servizio, alle forniture. I residenti possono anche essere disinteressati al destino di queste famiglie, ma il sindaco ha il dovere di tutelarle. E con queste scelte invece le sta mettendo per la prima volta seriamente a rischio».