Il Presidente Rossi:” Pur sottolineando che la salute pubblica è una priorità, possiamo dire che anche l’economia è in terapia intensiva per l’impatto negativo delle misure di restrizione”
“Le risorse presenti nel Decreto Ristori appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale sono un concreto passo avanti, ma non ancora sufficiente per dare un reale sostegno alle attività colpite dal DPCM del 24 ottobre. Chiediamo infatti che vengano inserite nei sostegni attività oggi non ricomprese nella classificazioni dei codici Ateco – spiega Mauro Rossi, Presidente Confesercenti Modena – Sono state accolte parte delle richieste formulate da Confesercenti, che ha ottenuto che i fondi stanziati siano immediatamente erogati alle imprese e, soprattutto, l’aumento delle risorse messe a disposizione portandoli da 2 a 5 miliardi di euro. Chiediamo però sostegni adeguati, certi e veloci per tutte le attività colpite, nessuna esclusa. Pur sottolineando che la salute pubblica è una priorità, tuttavia possiamo dire che anche l’economia è in terapia intensiva per l’impatto negativo della seconda ondata e delle misure di restrizione.
Tra i comparti che ulteriormente compromessi abbiamo piscine, palestre, centri benessere e termali, teatri, sale cinematografiche e sale per il gioco legale – direttamente chiusi dal DPCM – così come le imprese dei convegni, degli eventi e delle sagre, con tutte le attività della filiera: dalla pubblicità al marketing, fino agli animatori e alle attività di commercio su area pubblica – prosegue Rossi – Stiamo poi registrando un impatto gravissimo anche per la somministrazione: la chiusura anticipata alle 18.00 di fatto azzera i fatturati di ristoranti, pub e bar, già affondati dal crollo del turismo e dallo smartworking”.
Numerosi altri settori subiranno poi l’effetto negativo del DPCM, anche se non citati direttamente nel provvedimento. La restrizione alla mobilità sarà un duro colpo per tutta la filiera turistica, da noleggio con conducente e bus turistici ad agenzie di viaggio, guide e accompagnatori, animatori, fino alle attività ricettive alberghiere ed extra alberghiere. Anche il commercio in sede fissa, su aree pubbliche e nei centri commerciali, inevitabilmente, risentirà del calo dei consumi che seguirà i limiti alla socialità. Alcuni comparti in particolare – come i fioristi, la moda, i parrucchieri e i servizi estetici – saranno inoltre ulteriormente danneggiati dallo stop a cerimonie ed eventi.
“Le imprese hanno bisogno di sostegni adeguati e rapidi: i ritardi che si sono verificati nel recente passato non devono e non possono più ripetersi – conclude il Presidente Confesercenti Modena – Alcune importanti misure annunciate, come quelle per i centri storici e la ristorazione, non si sono mai concretizzate, perché mancano ancora i Decreti attuativi. Dobbiamo cambiare passo: il Governo si è impegnato ad agire con la massima velocità. Sarà necessario un monitoraggio accurato per rilevare puntualmente gli effetti dei provvedimenti sulle imprese. Solo con senso di responsabilità da parte di tutti ce la faremo”.