Il Prefetto dott. Iginio Olita prontamente invita Confesercenti ad un incontro. L’Associazione presenterà una fotografia in cui versa il comparto del commercio al dettaglio chiedendo sostegni adeguati, certi e veloci per tutte le attività, nessuna esclusa
Confesercenti, dopo l’ultimo DPCM con ulteriori e pesanti restrizioni per le attività economiche e il decreto che definisce il Piemonte area rossa, ha chiesto e prontamente ottenuto un incontro con il Prefetto dott. Iginio Olita a cui Manuela Ulandi, Michela Mandrino e Gianni Malaspina , a nome della Presidenza Provinciale, presenteranno la fotografia in cui versa il comparto del commercio al dettaglio e quindi di valutare l’istituzione di un tavolo di crisi per affrontare le tante tematiche che riguardano i commercianti.
“Fino alle 19 di ieri sera decine di migliaia di aziende del commercio non sapevano se oggi avrebbero potuto aprire oppure no la propria attività, in attesa di un decreto che non arrivava: una situazione incresciosa e inaccettabile. E’ mancanza di rispetto verso chi chiede di lavorare.
Chiediamo al Governo, alla Regione Piemonte e alle Amministrazioni Comunali la necessità di sostegni adeguati, certi e veloci per tutte le attività colpite, nessuna esclusa”.
Così recita la nota della Presidenza provinciale di Confesercenti, al termine della riunione avvenuta
giovedì scorso, dopo vari incontri tra esecutivo e parti sociali e proteste di piazza.
“Un Natale chiuso in casa con gli acquisti online e poi, a gennaio, nessun negozio sarà più aperto.
Motivo per cui occorre urgentemente che venga istituita una tassa sui colossi del web, per aiutare chi si sta impoverendo. Siamo al meglio del peggio: per la categoria la situazione è complicata ed insostenibile. Ci vorrà buon senso per gestire le due emergenze, quella sanitaria e quella economica, perché un fermo dei consumi ci sarà, quindi ci vogliono degli interventi, nell’immediato, e di prospettiva, per tenere le attività in piedi, il più possibile ” : è la proposta lanciata da Confesercenti a proposito dei provvedimenti del Governo» – proseguono Ulandi, Mandrino e Malaspina.
“La salute pubblica è una priorità. L’impatto negativo della seconda ondata e delle misure di restrizione è diffuso e tutte le categorie stano già subendo l’effetto negativo del DPCM anche se non citati direttamente nel provvedimento.
“Le imprese hanno bisogno di sostegni adeguati e rapidi: i ritardi che si sono verificati nel recente passato non devono e non possono più ripetersi. Alcune importanti misure annunciate, come quelle per i centri storici e la ristorazione, non si sono mai concretizzate, perché mancano ancora i decreti attuativi. Dobbiamo cambiare passo: il governo si è impegnato ad agire con la massima velocità. Sarà necessario un monitoraggio accurato, assieme alle associazioni di categoria, per rilevare puntualmente gli effetti dei provvedimenti sulle imprese.
La crescente rabbia collettiva, il disorientamento e la preoccupazione dei commercianti sul presente e futuro del loro lavoro, i problemi di sicurezza che stiamo segnalando alle Amministrazioni Comunali e ai media locali nei centri storici delle nostre città messe in campo con atti teppistici da parte di bande di giovanissimi, di balordi ed ubriachi peggiorano la vivibilità delle città sia per i cittadini sia per gli operatori che si sentono minacciati, quando non danneggiati.
Ma i problemi che dobbiamo affrontare, purtroppo non finiscono qui, e dobbiamo pensare alle troppe scadenze fiscali che ci aspettano nelle prossime settimane, al rischio crescente che la malavita si insinui tra onesti imprenditori con l’usura .
Pertanto per evitare che la situazione possa degenerare, esponendo in maniera critica centinaia e centinaia di commercianti alla chiusura delle attività e creando un’ulteriore crisi del settore, Confesercenti ringrazia anticipatamente il Sig, Prefetto per la disponibilità e la sensibilità che in questi mesi sta dimostrando verso i corpi intermedi e la categoria stessa.