L’Associazione: “Giudichiamo la decisione del Governo come un vero e proprio accanimento contro le imprese che lavorano e contro la Toscana, il Governatore Giani dovrebbe reagire, anche con atti specifici se necessario, alla punizione inflitta”
Confesercenti Pistoia esprime la più grande contrarietà per il non passaggio della nostra Regione al colore giallo. Il Governo nazionale ed il Ministro Speranza sono stati sordi alle nostre motivate richieste. Non contano i dati sulla riduzione dei contagi, le misure adottate dalla Regione, la norma che consenta di ridurre il periodo di 14 giorni. La Toscana, unica consistente Regione del centro/nord, deve restare arancione sino alla fine della prossima settimana.
Dopodiché si arriva ai provvedimenti restrittivi per le Festività sino a dopo Befana.
La Toscana è stata offesa e punita dal Governo nazionale e da Speranza. Giani dovrebbe uscire allo scoperto e reagire, anche con atti specifici se necessario, alla punizione inflitta.
Secondo il Governo gli untori sono i ristoranti, i bar, il piccolo commercio (non i supermercati), i negozi di scarpe, i gioiellieri e così via. Non ha capito che la stragrande maggioranza degli imprenditori non per avidità, ma per passione al lavoro, sono i primi a rischiare e vogliono applicare le regole contro assembramenti, impedire contagi e chiedono preventivi e costanti controlli che per incapacità e ipocrisia non si intendono effettuare. Tutti vogliono evitare una terza ondata. Ma come si può condannare a morte migliaia di aziende e di posti di lavoro, senza fare tutto quanto è possibile per tenere insieme salute ed economia?
Si resta irremovibili nel non far tornare gialla la Toscana per dimostrare che il Governo è forte e difende la salute da irresponsabili. Non è così. Giudichiamo la decisione del Governo come un vero e proprio accanimento contro le imprese che lavorano con i clienti e contro la Toscana.