Parchi giochi: Ansva, chiamare una delle maggiori operazioni contro la pedopornografia “Luna Park” grave danno per tutta la categoria

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La scelta di chiamare una delle più grandi operazioni delle forze dell’ordine contro la pedopornografia “Luna Park” arreca un grave danno al nostro settore, già in ginocchio a causa della pandemia”.

Così Ginetto Puglié presidente Ansva, Associazione nazionale spettacoli viaggianti e affini Confesercenti e Coordinatore di 9 Associazioni del comparto che sottolinea: “Accostare ad azioni così gravi e inumane l’immagine del luna park, da sempre luogo di gioia e serenità per i bambini, lo troviamo inopportuno. Ai parchi giochi si collega un simbolismo di nonni che passeggiano con i nipoti, famiglie riunite attorno alle giostre e ai distributori di zucchero filato, adolescenti sulla ruota panoramica. Associare il Luna Park ad azioni terribili come l’adescamento dei bambini è ingiusto, per i tanti a cui questi luoghi evocano bei ricordi e soprattutto per chi li gestisce”.

Operatori messi già in ginocchio dalla pandemia: “per molti il lock down è stato totale, per altri molto lungo – spiega Puglié: gli itineranti, infatti, sono chiusi da marzo; i non itineranti hanno potuto riaprire solo nei mesi estivi, con danni economici incalcolabili”.

Anche sul fronte dei ristori il settore non si ritiene soddisfatto: “Qualcosa è arrivato dal Ristori e Ristori bis, ma cifre che non possono minimamente essere paragonate alle ingenti perdite subite in questi mesi. Oltretutto, ora dobbiamo vederci, anche, associati alle più bieche azioni che un essere umano possa compiere”.

“Ci aspettiamo – conclude Puglié – si ponga immediato rimedio a questa grave leggerezza e che l’Operazione venga quanto prima chiamata in altro modo, così che la nostra categoria, già tanto provata in questo 2020, non si senta più lesa nel proprio orgoglio e nella propria dignità”.

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