“Un vero e proprio colpo di mano che sovverte il risultato elettorale e che non mancherà di creare strascichi anche a livello giudiziale”
“Un vero e proprio colpo di mano, che non mancherà di creare strascichi anche a livello giudiziale”. Con una decisione sorprendente, ieri pomeriggio la commissione elettorale Enasarco ha deciso di rendere invalido uno dei voti espressi lo scorso 23 dicembre da uno dei delegati eletti in quota “Fare Presto” e “Arténasarco” col risultato di dare la maggioranza al gruppo che è espressione della governance uscente “a scapito di chi aveva ottenuto la maggioranza nelle votazioni dello scorso ottobre, a cui avevano preso parte oltre 30.000 agenti e consulenti e più di 2.500 aziende mandanti”.
Questo quanto si legge in una nota congiunta della coalizione composta da “Fare Presto” e “Arténasarco”, a cui oggi fanno riferimento le associazioni Confesercenti e Confartigianato, Anasf, Assopam, Fiarc e Federagenti.
“La coalizione “Fare Presto” e “Arténasarco” ha ottenuto la maggioranza dei voti totali espressi dagli iscritti: siamo, quindi, espressione della maggioranza sia lato Mandanti (dove Confesercenti e Confartigianato hanno ottenuto il 51% dei voti complessivi espressi nelle elezioni del 24 settembre-7 ottobre) che lato Agenti, dove la nostra coalizione è risultata la più votata in Assemblea”. Noi, preso atto della situazione di stallo che si era generata, avremmo cercato, con responsabilità, un confronto con le altre componenti presenti in Enasarco. Adesso, dopo quanto accaduto, – prosegue la nota della coalizione – anticipiamo la nostra intenzione a ricorrere in ogni sede avverso la sconcertante decisione della commissione elettorale e per chiederne conto a chi ha voluto assumersene la responsabilità”. Ma le due sigle non intendono fermarsi qui: “E’ stato ribaltato il risultato delle elezioni con un colpo di mano. Questo è inaccettabile: noi e le sigle che rappresentiamo (e che rappresentano centinaia di migliaia di iscritti) agiremo in tutte le sedi: giudiziarie e istituzionali. Andremo in strada e manifesteremo, se necessario, ma non lasceremo che la democrazia e la volontà degli elettori, che si sono chiaramente espressi per il cambiamento in seno a Enasarco, venga calpestata”