Confesercenti Bologna, modifiche di accesso alla “T”: le Associazioni di categoria esprimono la loro contrarietà in una lettera inviata al Comune

Le Associazioni di Categoria sono a disposizione per ridefinire le modalità su come e dove organizzare in modo più razionale le consegne in particolare nel centro storico di Bologna per trovare una soluzione più in linea con le esigenze del settore

Le scriventi Associazioni di Categoria, facendo seguito all’incontro di martedì 22/12/2020 avente per oggetto gli orari di accesso all’area “T” e alla comunicazione di mercoledì 27 gennaio u.s. relativamente alla partenza dal 1° febbraio 2021 di una fase di pre-esercizio con lo scopo di testare il funzionamento, esprimono la contrarietà alle modifiche introdotte, in modo particolare riguardo l’eliminazione della fascia oraria pomeridiana.

L’Amministrazione di Bologna, malgrado le dichiarate intenzioni di favorire l’attività colpite dalla pandemia, aumenta gli impedimenti per un ordinato approvvigionamento delle imprese che operano e che vogliono continuare ad avere la propria attività nel centro della città. Il divieto di attraversamento pomeridiano della “T” spezza la circolazione in città durante le fasce di apertura della ZTL facendo venir meno uno dei principi a cui formalmente si richiama il PGTU: l’uniformità di orario per l’accesso alle diverse aree della città.

Inoltre che il divieto coinvolge anche le imprese di servizio alla comunità (impiantisti, edili etc) che non svolgono attività di carico/scarico merce nella “T”, imprese che per la loro attività hanno tempi di interventi più lunghi della mezz’ora di franchigia a cui li obbliga l’Amministrazione per uscire dalla “T”.

Le Associazioni di Categoria sono a disposizione per ridefinire le modalità su come e dove organizzare in modo più razionale le consegne in particolare nel centro storico di Bologna, in modo che durante la fase di pre-esercizio (che precede l’entrata in vigore definitiva del 1° marzo), si possa trovare una soluzione più in linea con le esigenze del settore, senza aumento di costi diretti e indiretti per le imprese, e senza complicazioni per le attività di commercio, pubblici esercizi e di artigianato che operano in città.

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