L’Associazione: “Oggi la prima estrazione, ma la utilizzano meno della metà dei commercianti. Cresce invece l’interesse dei clienti”
Attiva dall’inizio di febbraio, la lotteria degli scontrini si propone come mezzo per incentivare gli acquisti e in particolare l’uso del pagamento elettronico: insieme al cashback, è una delle azioni messe in campo dal Governo in questo senso.
Secondo la nostra indagine, che ha coinvolto 218 commercianti tra Padova e provincia, si tratta di uno strumento ancora non molto utilizzato, per diverse ragioni, ma i dati evidenziano anche, dal lato cliente, una curiosità ed un coinvolgimento crescente, che vanno di pari passo con le richieste di poter utilizzare la lotteria.
Il 60% degli esercizi non la utilizza, solo il 20% la propone
Dei commercianti coinvolti dal sondaggio emerge che l’ampia maggioranza (circa il 60%) ancora non utilizza la lotteria. All’interno del 40% di esercenti che invece la usano, poi, solo il 20% la propone ai clienti al momento del pagamento.
Questo, stando alle motivazioni riferite, si deve a diverse motivazioni: la più frequente è la perdita di tempo. Scansionare il codice a barre e inserire il numero di carta allunga i tempi del pagamento, e questo per molti si traduce in un intralcio sul lavoro, specie quando i clienti sono numerosi. In secondo luogo, è costoso: per usare la lotteria è necessario un aggiornamento del software di cassa, che ha un costo. E non tutti lo vogliono affrontare. Altri, più genericamente, non la ritengono un’iniziativa utile per la propria attività.
Il 30% dei clienti la richiede
È ancora parziale anche la quota di clienti che conosce l’iniziativa e chiede spontaneamente di poterla utilizzare, anche se stando ai commenti si tratta comunque di un numero in crescita. Dall’inizio del mese scorso, quando quasi nessuno ne era a conoscenza, ora circa un terzo di chi fa spese richiede di poter utilizzare la lotteria, segno che la notizia si è diffusa e che sta raccogliendo un certo interesse.
«I dati» commenta il presidente della Confesercenti del Veneto Centrale, Nicola Rossi, «mettono in luce come, evidentemente, la maggioranza dei commercianti ritiene che la lotteria non sia un incentivo alla vendita, e quindi tempo perso. La questione del tempo impiegato per registrare il codice, infatti, è fondamentale: immaginiamo che ci voglia anche solo un minuto o poco più, se ho cento clienti vanno via quasi due ore. Questo viene evidenziato soprattutto da coloro che, per la natura della propria attività, hanno molti clienti che pagano, singolarmente, piccoli importi, dal bar al panificio. Il costo di questo strumento, quindi, non si calcola solo sull’aggiornamento del software ma anche in termini di risorse necessarie per un lavoro che diventa inevitabilmente più impegnativo. In più, questa nuova proposta arriva quasi contestualmente al cashback, che pure si sta dimostrando sempre più utilizzato».