Il Presidente Mariani: “Il nostro è l’unico settore in controtendenza. I dati sulle vendite al dettaglio sono esattamente in linea con quelli dello scorso anno”
Pasqua nel segno dell’incertezza. La zona rossa in gran parte d’Italia porta alla rinuncia a trascorrere il week end nelle seconde case o alla gita fuori porta per Pasquetta. Così i modenesi si consoleranno per la seconda Pasqua consecutiva in quarantena confermando la scelta di premiare la nostra grande tradizione gastronomica. “Il nostro è l’unico settore in controtendenza – commenta Daniele Mariani Presidente provinciale Fiesa Confesercenti Modena e Presidente nazionale Assofrutterie – I dati sulle vendite al dettaglio sono esattamente in linea con quelli dello scorso anno: mostrano un deciso incremento nella spesa del settore alimentare e la provincia di Modena conferma decisamente questo trend, sia nella media distribuzione che nel negozio di prossimità”.
I modenesi porteranno a tavola i prodotti del territorio e le tipicità locali insieme ai grandi prodotti delle ricorrenze, uova e colombe, non rinunciando a produzioni domestiche di dolci e torte. Secondo un sondaggio di Fiesa – Federazione Italiana Esercenti Specialisti dell’alimentazione – Confesercenti Modena svolto tra i negozi specializzati alimentari (gastronomie, supermercati, macellerie, frutterie e forni) si presentano sostenute le previsioni dei consumi di carni, ortofrutta di stagione e dei dolci tipici della tradizione pasquale territoriale.
Per il settore ortofrutticolo i consumi si prevedono in linea con quelli dello scorso anno, con acquisti di ortofrutta di qualità coerenti con l’incremento delle vendite che si è avuto rispetto lo stesso periodo del 2020, valutabile nell’ordine del 30%, se non superiore, sia nei negozi di vicinato che nei comparti ortofrutta della GDO. La faranno da padrone gli asparagi, i carciofi, ma andranno bene anche cavoli e broccoli, con arance, che visto il periodo sono ancora molto ricercate, e le fragole, che sembrano diventate le regine della Pasqua.
Anche le macellerie tradizionali in questi giorni registrano un 40% di acquisti in più: di fronte a un’emergenza di questo tipo rappresentano infatti una certezza: famiglie e anziani nella maggior parte dei casi sono sostenuti da un servizio a domicilio competente e preciso, che compensa le restrizioni alla mobilità.
La panificazione tradizionale se da un lato paga il confinamento domestico che dà luogo ad autoproduzioni di pane e torte, recupera bene sul fronte della vendita dei pani speciali, ai cereali, con la grissineria, focacce, pizze, dolci tradizionali, biscotteria, ma anche uova e colombe artigianali. Su questo fronte bene le prenotazioni a testimoniare che i modenesi costretti a casa si auto gratificano con prodotti di qualità accompagnati da vini e spumanti dei territori.