Richiesto incontro urgente con Ministero. Lucchesi: bene proroga, ora occorrono interventi incisivi
Con una nota al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, a Daniela Marchesi, Dirigente Generale del Dipartimento per la programmazione strategica, a Alberto Stancanelli, Capo Gabinetto, a Mauro Antonelli, Responsabile della Segreteria Tecnica e a Felice Morisco Dirigente della Direzione generale per le strade e le autostrade, le Federazioni dei gestori autostradali, a proposito della pubblicazione del DL n. 121, del 10 settembre 2021, con il quale, tra l’altro, vengono prorogate di due anni le “concessioni” , hanno richiesto un incontro urgente al Ministro delle Infrastrutture e al Dirigente generale per esporre le proprie linee di riforma del settore.
La nota parte dal dato di fatto che la proroga è stata decisa “in considerazione del calo di traffico registrato sulle autostrade italiane derivante all’emergenza epidemiologica da COVID-19 e dalle relative misure di limitazione del contagio adottate dallo Stato e dalle regioni, al fine di contenere i conseguenti effetti economici e di salvaguardare i livelli occupazionali”, così come ripetutamente denunciato anche da Faib Fegica e Anisa.
A questo proposito, le Federazioni, riservandosi ogni altra iniziativa, hanno evidenziato che:
1) “la crisi conseguente alla pandemia” ha ulteriormente reso eclatante “la crisi strutturale del settore…che ha visto “contrarsi progressivamente i volumi di vendita dei carburanti negli ultimi due lustri di circa l’80%.” per responsabilità “…da ascrivere prima di tutto ai concessionari – a cominciare da ASPI e ANAS – che dall’epoca della cosiddetta “privatizzazione” in avanti, hanno potuto adottare indisturbati …. politiche tese esclusivamente a “spremere” economicamente e finanziariamente attività pure rientranti nella concessione statale e quindi soggette a limiti e tutele anche per gli utenti…”;
2) che quella che era “… il “fiore all’occhiello”, il “biglietto da visita” da presentare anche ai milioni di turisti stranieri che ogni anno varcano le frontiere con le loro auto, oggi è fatta… di prezzi altissimi e fuori controllo, spesso da attrezzature fatiscenti e poco manutenute e servizi inefficienti, mentre dall’altro, alle piccole aziende di gestione, attraverso le quali viene esercitato il servizio preso in affidamento, vengono imposti contratti e condizioni economico/normative in palese contrasto con la legislazione di settore vigente” evidenziando che oggi nella vasta platea degli operatori affidatari più o meno strutturati uno solo è in regola con gli Accordi collettivi che la legge impone;
3) I “controllori”, … hanno sempre manifestato una certa disattenzione…” alla gestione della cosa pubblica. In questo contesto, le Federazioni hanno evidenziato al Ministero “come di per sé una eventuale proroga della scadenza degli affidamenti, ove confermata, offrirebbe “sostegno” solo ai concessionari ed agli affidatari che potrebbero in questo modo confermare le loro rendite, oltre il termine già previsto…” mentre “l’eventuale obiettivo di “conservare gli attuali livelli occupazionali”, non potrebbe che passare necessariamente attraverso l’esplicita proroga della validità del contratto di gestione e, con questo, dei dipendenti della gestione medesima.”
A fronte del quadro descritto “…le Federazioni tengono a rilevare come la proroga in questione possa essere davvero giustificata sotto il profilo dell’interesse generale e collettivo, solo se il “tempo guadagnato” in questo modo fosse impiegato per riformare il settore stesso, lungo linee di intervento che consentano di recuperare indici di efficienza e standard qualitativi degni del pubblico servizio”, tornando nuovamente a sollecitare “…la profonda revisione del Decreto Interministeriale MIT/MISE del 7.8.2015…” avendo di fatto falliti tutti gli obiettivi in origine dichiarati “razionalizzazione della rete, ammodernamento, bandi di gara coerenti con la necessità di garantire condizioni di sostenibilità economica, standard qualitativi, offerta di servizi e prezzi in linea con il mercato, oltre a garantire il pieno rispetto delle normative poste a tutela dei contratti dei lavoratori impiegati, fossero imprese di gestione ovvero dipendenti”.
La nota delle Federazioni, in conclusione, chiede al Ministro e alla Dirigente generale, di “essere urgentemente ascoltate” per offrire il contributo della categoria dei gestori autostradali alla riforma del settore.