“Un patto per il commercio e il turismo di Bologna” è il documento presentato a Sermenghini, dieci priorità per valorizzazione il commercio di vicinato nella Bologna futura, una volta usciti dalla pandemia”
Anche a Stefano Sermenghi, candidato sindaco al Comune di Bologna per il raggruppamento tra la lista BFC (Bologna Forum Civico) e le Lista civica per Bologna ItalExit, Confesercenti ha sottoposto i dieci punti del “PATTO per il COMMERCIO e il TURISMO di BOLOGNA”. L’incontro è avvenuto qualche giorno fa. Per Confesercenti erano presenti Massimo Zucchini e Loreno Rossi, rispettivamente Presidente e Direttore, e i soci Silvano Cassanelli (elettrodomestici), Bruno Cevenini (orefici), Ivano Bussoli (consulenti fiscali) e Pierre Alfonso Cominardi (ambulanti).
«Questi incontri con i candidati sindaco – ha rivelato Loreno Rossi – li avevamo programmati come secondo atto della nostra Assemblea Elettiva che, con il titolo “Ripartiamo insieme!”, si è svolta il 22 luglio scorso, ancora con le restrizioni imposte dalla pandemia da Covid-19. Volevamo che i candidati sindaco si confrontassero con i nostri associati e da loro volevamo un impegno concreto da mettere in atto nei prossimi cinque anni. Da qui l’iniziativa di stilare un PATTO sui temi più sensibili ai nostri soci. Dieci priorità per valorizzazione il commercio di vicinato nella Bologna futura, una volta usciti dalla pandemia». E il Presidente Massimo Zucchini ha aggiunto: «Tra i punti chiave del PATTO ci sono il rinnovo delle concessioni, compresa quella per il Mercato delle erbe, e la conferma degli sconti sulla Tari. Ma soprattutto, l’impegno dei candidati a confermare le agevolazioni sulle tariffe per l’occupazione del suolo pubblico da parte dei dehors. Quindi, l’istituzione di un tavolo permanente per la sicurezza con tutti i soggetti che vivono la città anche per contrastare i fenomeni di spaccio e di degrado.
Necessaria sarà la modifica del sistema di raccolta dei rifiuti porta a porta. Inoltre, per il rilancio di Bologna il PATTO chiede ulteriori investimenti sul turismo, sul commercio ambulante, su parcheggi e infrastrutture più efficienti per la mobilità. Infine, i soci chiedono l’omogeneità delle politiche di valorizzazione del commercio e del turismo in tutti i Comuni della Città metropolitana».
Questi i commenti del candidato sindaco Stefano Sermenghi. «La città è abbandonata – ha affermato – lasciata sola in tutte le sue ramificazioni: il traffico, la sicurezza, la pulizia. Voglio fare il sindaco di Bologna, ma non nascondo che occorre coraggio per guidare la Bologna di oggi. Qui serve un sindaco che stia a disposizione 24 ore su 24, che prende ogni singolo pezzo di città e lo rimette in ordine. Non è semplice ma credo che sia possibile. Non c’è bisogno del “sindaco della notte”. C’è bisogno di un sindaco vero e non di uno che lo sostituisca. Il sindaco deve fare il suo lavoro, a cominciare dalle cose più fattibili». Quali? Hanno chiesto i vertici e i soci Confesercenti. «La prima cosa che farei da sindaco – ha risposto Sermenghi – farei pulire la città. Una volta pulita, si comincia a togliere chi la sporca. Voglio che nessuno la imbratti. Da sindaco, poi, convocherei Prefetto e Questore per chiedere loro l’apertura di una serio tavolo sulla sicurezza.
Con un’unica indicazione: Bologna deve tornare ad essere controllata. In quanto al problema della Città metropolitana, penso che Bologna debba diventare la capitale dell’Emilia Romagna. Sulla sicurezza porto l’esempio del coinvolgimento attivo di 180 volontari di Castenaso che, a turno, tutte le sere pattugliano la città. Un deterrente e anche un tranquillizzante per i cittadini onesti».
Con gentile preghiera di pubblicazione.