Il Presidente Landini: “È importante trovare l’equilibrio tra l’importanza primaria di garantire la salute del dipendente e dei suoi colleghi e le necessità di una azienda di non subire contrazione di fatturato e di incassi senza avere alcune responsabilità”
Mario Landini Presidente Confesercenti Arezzo auspica che “l’estensione del green pass ai dipendenti privati possa imprimere l’accelerazione necessaria a raggiungere gli obiettivi di copertura vaccinale, e quindi a superare – nel breve – medio periodo – la stessa necessità di una certificazione verde. Solo rispettando le regole si potrà tornare alla normalità”.
Confesercenti ritiene che la vaccinazione e il green pass siano utili a evitare ulteriori conseguenze negative alle attività commerciali in sede fissa e non, della ristorazione, dei pubblici esercizi e all’economia in generale causate dalla pandemia. “In questo periodo autunnale e per l’inverno” dichiara Landini “il Green pass sarà importante per le attività commerciali e della ristorazione, scongiurando, almeno ci auguriamo, ogni possibilità di nuove chiusure che rappresenterebbe il colpo finale per le nostre imprese”.
“Tuttavia siamo consapevoli” aggiunge il presidente Landini “che l’implementazione dell’obbligo non è priva di difficoltà soprattutto organizzative. La possibilità di sostituzione prevista nelle Pmi non va oltre i venti giorni e lascia scoperte le imprese per tutto il periodo natalizio tipicamente ad intensificazione stagionale delle attività soprattutto nel comparto turistico e dei pubblici esercizi. Sono quindi evidenti gli ulteriori oneri che dovranno sostenere le imprese per sostenere i costi del tampone pur di non bloccare le attività soprattutto nel caso in cui il lavoratore rivesta un ruolo strategico per l’azienda – come per esempio un cuoco”.
Sono quindi numerose le difficoltà che dovranno essere affrontate nei prossimi giorni e durante le prossime settimane. “Penso alle procedure dei controlli del green pass per i dipendenti” commenta il presidente di Confesercenti Arezzo “alla eventuale mancanza di personale in caso di assenza dai posti di lavoro del personale”. L’associazione sostiene la campagna vaccinale ma è quindi preoccupata e ritiene che “sia necessario un intervento urgente in sede di conversione che faciliti l’accesso alle sostituzioni che equipari i costi del contratto di sostituzione a quelli del lavoro stagionale ed allunghi i venti giorni previsti dalla norma, quantomeno per sollevare in parte le imprese dalle difficoltà evidenziate. È importante trovare l’equilibrio tra l’importanza primaria di garantire la salute del dipendente e dei suoi colleghi e le necessità di una azienda di non subire contrazione di fatturato e di incassi senza avere alcune responsabilità”.