L’indagine Swg per conto della Confesercenti: i dati sui consumi natalizi nell’area di Roma e Lazio
Seppur registriamo una moderata ripresa, precisano da Confesercenti Roma e Lazio, che sarà trainata dalle tredicesime, questa è decisamente ancora sotto al 2019: nel periodo natalizio ci aspettiamo di rilevare un 15% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno pre-pandemico.
Occorre considerare, segnala Confesercenti, che il Natale pesa per un 25/30% sui bilanci annuali delle aziende e molte di queste chiuderanno l’anno con un 25% circa di fatturato in meno rispetto al 2019.
Ricordiamo, torna a segnalare Confesercenti, che nel 2020 hanno chiuso i battenti nel Lazio circa 20 mila imprese dei settori merceologici più colpiti durante la pandemia, i negozi di vicinato del settore moda e del turismo e non solo nelle periferie, i segnali sono evidenti anche nelle aree a più forte vocazione commerciale, e nei centri storici in cui rileviamo ormai migliaia di negozi sfitti , oltre 10 mila solo a Roma.
Se stanno arrivando nelle tasche dei lavoratori gli importi della tredicesima, a gravare sulla ripresa, prosegue Confesercenti Roma, c’è infatti l’aumento dei costi dei prodotti energetici, con bollette super salate e l’aumento, in termini generali, dell’inflazione e dei prezzi al consumo. Anche per una piccola impresa il costo dell’energia peserà molto sui bilanci: in media 3 / 4 mila euro su base annua.
Anche se alcuni indicatori, fanno osservare da Confesercenti Roma e Lazio, come quello del mercato immobiliare, registrano una ripresa che fa sperare in un prospettiva più strutturale, il Turismo, così importante per la Capitale e non solo, non ha ancora ripreso la piena attività, anzi sta scontando sul finire d’anno, una battuta d’arresto con decine e decine di cancellazioni dovute alle limitazioni imposte per far fronte a questa quarta ondata di infezioni da virus. A pesare sono anche le regole di quarantena, di 5 gg., degli stranieri in ingresso in Italia. Si segnala che sono oltre 300 gli alberghi ancora chiusi nella capitale e si stima che il 15% di questi non riapriranno.
Nel dettaglio possiamo osservare, sottolinea Confesercenti e Swg, che la propensione alla spesa guarda innanzitutto ai prezzi.
Gli acquisti on line registrano una battuta d’arresto rispetto all’anno della pandemia, anche se saranno ancora elevati, al 67% tra le scelte di acquisto anche per il persistere del timore del contagio e dunque degli assembramenti. Gli acquisti nella rete dei negozi, che si attesta al 53% delle preferenze, al 47% nei centri commerciali, si orientano verso i prodotti di abbigliamento, trainati anche dall’arrivo di temperature più fredde e a seguire dei videogiochi e prodotti tecnologici. Sotto l’albero ci saranno tra i 5 e i 10 regali e non mancheranno preziosi, con valori medio bassi, bijoux,
prodotti per la casa, oggettistica. La spesa media delle persone si attesta a poco meno di 160/170 euro considerando che un terzo degli intervistati dichiara una spesa tra le
100 e le 200 euro, mentre un altro terzo tra le 200 e 400 euro.
Resterà importante la spesa per i pranzi, segnala Confesercenti e le importanti cene delle giornate festive. Le famiglie, che torneranno a riunirsi seppur con prudenza, sceglieranno i nostri locali, anche se il super green pass potrà frenare questa tendenza: per un pranzo importante o un cena a casa in famiglia allargata si prevede una spesa tra le 180/220 euro medie, che sale a 350/450 euro medie al ristorante.