L’Associazione: “Consumatori e commercianti d’accordo: c’è voglia di festeggiare e di normalità. Per i regali spesa media fra i 220 e i 250 euro, in salita (+10%) il budget per la cena e il pranzo in famiglia. Si torna ad acquistare nei negozi: privilegiati abbigliamento, cibo e libri. Ma preoccupa l’aumento dei prezzi”
L’ultimo week end prima di Natale ha registrato uno sprint negli acquisti. I commercianti – interpellati da Confesercenti nel tardo pomeriggio di ieri, verso la fine di due giornate importantissime per loro – sono complessivamente soddisfatti sia dell’affluenza della clientela, sia del livello di spesa; per una parte di loro, i consumi eguagliano quelli del 2019: un altro segno di progressivo ritorno alla normalità dopo i numeri negativi delle festività del 2020, condizionate dalle restrizioni Covid. Se anche i giorni che ci separano dal Natale avranno lo stesso andamento – dicono gli esercenti – il bilancio sarà positivo, con una spesa che viene indicata fra i 220 e i 250 euro. Per fortuna, la manifestazione No vax di sabato non ha sostanzialmente influito sulla voglia dei torinesi di riprendere i propri spazi in città e le proprie abitudini d’acquisto.
Una spinta significativa viene anche dal pieno ritorno alla convivialità: senza le restrizioni dello scorso anno, le tavolate festive in famiglia avranno un numero più cospicuo di commensali. Dunque, la spesa per le cene e i pranzi di Natale – dicono gastronomi, alimentaristi, macellai e pasticceri – sta avendo e avrà, specialmente nei prossimi giorni, un incremento: le prime impressioni, che dovranno essere confermate, indicano un più 10%.
Per quanto riguarda la scelta dei regali, sono privilegiati il vestiario, il cibo e la lettura. Particolarmente significativo il buon andamento dell’abbigliamento, che premia uno dei comparti che in questi anni è stato più in difficoltà, anche prima della pandemia. Una scelta sempre vincente è rappresentata dai prodotti enogastronomici del terrirorio. I libri confermano il buon risultato che ha caratterizzato il settore anche durante la pandemia. Ancora poco scelti i viaggi, a riprova che il timore diffuso della pandemia continua a condizionare negativamente le attività turistiche. La situazione, anzi, sta perggiorando alla luce degli ultimi sviluppi delle pandemia: le agenzie di viaggio piemontesi avevano preparato molti preventivi per gruppi di stranieri, ma molti di loro hanno detto che non se la sentono di prenotare perché la situazione, anche in Italia, è troppo instabile.
Le impressioni dei commercianti confermano le intenzioni espresse dai consumatori nel sondaggio, svolto nei giorni scorsi da Swg per Confesercenti, secondo il quale l’incertezza generata dalla quarta ondata e dalla variante Omicron non cancella la voglia di festa dei piemontesi, che per quest’anno indicano una spesa media per i regali di 238 euro, in linea con il dato indicato ieri dai commercianti.
> Il budget per i regali – Quest’anno i piemontesi faranno sei doni a testa. Per quanto riguarda la spesa, il 17% la conterrà sotto i 100 euro, mentre un altro 22% si collocherà tra i 100 e 200 euro; una quota del 21% si orienterà tra i 200 ed i 300. Significativamente più basse le percentuali delle fasce di spesa oltre i 300 euro. Ma c’è anche un 11% che non farà doni.
> I doni – Al primo posto la moda: il 36% metterà sotto l’albero un capo d’abbigliamento, il 18% un accessorio e il 12% un paio di scarpe, per un totale del 66% delle indicazioni. Segue il regalo gastronomico (36%), con i vini al 21%. Poi i libri, scelti dal 35%. A seguire tutti gli altri: videogiochi (25%), prodotti tecnologici (23%), elettrodomestici (18%), arredamento e prodotti per la casa (17%), viaggi (8%).
> Ritorno nei negozi – Relativamente alle scelte di acquisto, dopo lo stop imposto da Covid e restrizioni nel 2020, quest’anno i piemontesi tornano nelle attività commerciali ‘fisiche’. Sebbene l’online sia ancora il canale d’acquisto più gettonato – lo sceglie il 58%, in lieve calo dal 59% del 2020 – esplode la voglia di tornare a servirsi in un negozio di vicinato, intenzione manifestata dal 57% contro il 40% dello scorso anno. Aumenta il movimento anche nei centri commerciali (49%, dal 25% dello scorso anno). I mercati / mercatini di Natale sono al 20%.
> L’emergenza è più “normale”, ma preoccupano i prezzi – La pandemia non è più il primo degli elementi che condizionano le spese natalizie. Al primo posto, infatti, c’è l’aumento dei i prezzi (56%), poi la situazione economica personale (38%), mentre la paura del contagio è soltanto al terzo posto (28%).
“Ci conforta – dice Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti Piemonte – che i commercianti confermino, anche per questo week end prenatalizio, i numeri del nostro sondaggio fra i consumatori, che – appunto – attendeva di essere avvalorato da dati di fatto. Stiamo imparando a gestire l’emergenza e i consumatori quest’anno affrontano il periodo delle feste di fine anno con la consapevolezza delle difficoltà ma anche con la voglia di passare un Natale normale: merito dell’assenza di restrizioni, a sua volta dovuta all’introduzione del green pass, che garantisce sicurezza nello shopping. Ora è fondamentale non dissipare il tesoretto di fiducia accumulato per le feste, evitando nuove limitazioni e accelerando i richiami vaccinali”.