Il Presidente Simone: «Ennesimo provvedimento incoerente nel limitare i contagi»
Alessandro Simone, presidente di Fiepet Confesercenti Genova, commenta con perplessità l’entrata in vigore del Super green pass anche per le consumazioni negli spazi esterni dei pubblici esercizi: «A prescindere da come la si pensi sui vaccini e riflettendo esclusivamente su come è stato concepito, questo ulteriore inasprimento delle restrizioni, lungi dall’aiutare a limitare i contagi, sembra una misura punitiva nei confronti dei no vax e l’ennesima complicazione nel lavoro quotidiano di bar e ristoranti».
«Il motivo è presto detto – spiega Simone -: il decreto entrato in vigore oggi, 10 gennaio, vieta a chi non è vaccinato la consumazione al tavolo, ma non gli impedisce di sedersi né di togliersi la mascherina, e nemmeno gli vieta di mangiare o bere pochi metri più in là, seduto su una panchina o appoggiato a un muro. Per cui non si comprende la ratio di una misura che, ad esempio, consente ad una persona non vaccinata di rimanere tranquillamente seduta al tavolo per tutta la durata del pranzo del proprio commensale vaccinato. Per non parlare, poi, dello sbilanciamento tra la sanzione risibile in cui rischia di incorrere l’over 50 non vaccinato, 100 euro, ed i 400 euro per mancato controllo, con sospensione dell’attività alla terza multa, a cui invece siamo esposti noi gestori».
«Ancora una volta – prosegue il presidente Fiepet – lo Stato sembra voler scaricare sui privati la responsabilità dei controlli: altrimenti non si spiega perché un barista o un ristoratore sia costretto a destinare un proprio dipendente alla verifica dei Super green pass, mentre il trasporto pubblico, che pure prevede l’obbligo del medesimo certificato per chi ne fruisce, continua a funzionare senza che sia richiesto ai conducenti di vigilare sulla regolarità dei passeggeri. Oppure, come detto, non si comprende come, se il fine è davvero contenere la pandemia, due o più persone non vaccinate possano mangiare un panino seduti l’uno accanto all’altro su una panchina, ma gli sia impedito di prendersi un aperitivo ad un déhors».
«Quanto agli effetti sul nostro lavoro – conclude Simone – questa prima giornata è filata via relativamente tranquilla, ma solo perché il già minor movimento del lunedì risulta uteriormente ridotto dal fatto che moltissimi sono in quarantena o in smartworking, ma sappiamo già che, con l’approssimarsi del weekend, la situazione si farà anche per noi ogni giorno più difficile».