Assotabaccai e Fenagi: “Non si contesta l’estensione dell’obbligo del Green Pass, ma i controlli: questi dovrebbero essere in capo alle autorità preposte”
Il Governo ha emanato il decreto con le attività che dal 1° febbraio saranno esentate dall’obbligo del Green Pass. Il fatto stesso che alcune categorie siano state inserite nell’ elenco di quelle tenute all’obbligo anche se vendono beni che in precedenti decreti del governo erano considerati tra quelle essenziali come le tabaccherie e le edicole al chiuso ha creato parecchio sconcerto
Per Assotabaccai Confesercenti Modena e Fenagi (Federazione Nazionale Giornalai) Confesercenti Modena questa decisione del Governo di inserire le tabaccherie e le edicole tra le attività soggette all’obbligo del Green Pass è incomprensibile e crea forte preoccupazione in quanto non è possibile controllare la certificazione vaccinale a tutti i clienti che entrano in tabaccheria ed edicola.
“E’ una questione pratica – commenta Assotabaccai – le tabaccherie sono spesso piccole attività con un solo operatore che non può allontanarsi dal bancone per controllare il Green Pass all’ ingresso della tabaccheria. Inoltre chi si reca in tabaccheria spesso non acquista solo le sigarette ma entra anche per utilizzare i numerosi servizi che le tabaccherie offrono: dalle ricariche telefoniche alla vendita dei i francobolli o dei valori bollati, dal pagamento dei bollettini al ritiro e consegna dei pacchi, dall’ acquisto dei biglietti per il trasporto all’acquisto delle mascherine chirurgiche e ffp2 a prezzo calmierato. Servizi forniti dal “tabaccaio” che non può essere sostituito da un distributore automatico”.
Dello stesso parere anche Fenagi, l’associazione che rappresenta le aziende di rivendita di quotidiani e periodici che continua: “Ci sorprende l’obbligo di esibire il green pass nelle edicole al chiuso. Anche le edicole, come le tabaccherie, sono negozi dove si entra per pochi secondi, con la mascherina, si compra il giornale o la rivista e si esce”.
Infine, Assotabaccai e Fenagi, chiedono al Governo di rivedere alcune disposizioni: “Non si contesta l’estensione dell’obbligo del Green Pass, se viene valutato necessario al contenimento pandemico e a scongiurare provvedimenti di chiusura, ma i controlli: questi dovrebbero essere in capo alle autorità preposte. Chiedere di verificare il Green Pass e, in taluni casi, di dover gestire un allontanamento o una polemica – magari aspra – con potenziali clienti è un onere davvero eccessivo. I nostri imprenditori hanno sempre operato e continuano ad operare nel rispetto delle norme con grande senso di responsabilità e non mancheranno di seguire le disposizioni, ma si richiede un ripensamento da parte del Governo per far sì che l’onere delle verifiche non ricada sugli esercenti e che l’esenzione dell’obbligo del Green Pass sia estesa anche ad altre attività” – concludono le associazioni.