Con una nota unitaria inviata al Presidente del Consiglio Mario Draghi e ai Ministri Giorgetti, Giovannini e Cingolani le tre Federazioni dei gestori hanno denunciato l’insostenibilità dei costi energetici per la rete distributiva carburanti.
La nota nell’evidenziare che “la rete complessiva registra perdite pari al 14 %, con punte del 28 % per la rete autostradale…” osserva che “Ad un tale contesto si somma, con effetti drammatici, l’escursione dei costi per i consumi elettrici, dato da un incremento del PUN a dicembre 2021 del 620 % sul dato medio del 2020 e del 230 % sul dato di giugno 2021, i cui effetti devono ancora dispiegarsi pienamente e la cui persistenza appare ormai di non immediato allentamento”.
Le Associazioni manifestando le loro preoccupazioni sottolineano che “Tale emergenza, peraltro, non appare ristorata con validi effetti con i provvedimenti adottati dal Governo che intervengono sui costi di sistema. I consumi energetici costituiscono ordinariamente una quota rilevante (nell’ordine medio del 20-25% dei costi di gestione di un impianto); tale quota, nel contesto della dinamica attuale dei prezzi di tale bene primario ed indispensabile, è destinata tendenzialmente ad un raddoppio della sua incidenza sui bilanci delle gestioni, con l’evidente conseguenza, di generare un marcato esito passivo dei bilanci delle singole gestioni, data l’incomprimibilità delle altre voci di costo – vale la pena ricordare che, mediamente, sulla viabilità ordinaria, un Gestore percepisce, mediamente, un “margine pro litro” fisso di €cent 3,5”.
Alla luce di quanto precedo Faib Fegica e Figisc , osservano che “…. i vigenti Accordi economici stipulati ex Lege con le controparti naturali non consentono in alcun modo il riassorbimento nel prezzo al pubblico di maggiori costi derivanti da circostanze impreviste dalle Parti in sede di stipula dei medesimi contratti ed accordi economici. Ne consegue che, in assenza di specifici interventi di riequilibrio della componente “costi”, la conseguenza, a breve, sia è il dissesto economico delle gestioni con grave pregiudizio del normale funzionamento del ciclo distributivo e della continuativa apertura degli impianti di distribuzione per garantire la mobilità dei cittadini. Si pone, pertanto, con assoluta urgenza la necessità di un intervento risolutore che, muovendosi nel solco delle decisioni già assunte da Governo e Parlamento in tema di “sostegno” alle categorie interessate dal “caro energia”, consenta anche ai Gestori degli impianti di distribuzione carburanti di essere inseriti fra i beneficiari degli interventi già adottati”.
Per le Federazioni “Non è infatti sostenibile che il Gestore, peraltro già penalizzato da un mercato nel quale spadroneggiano una illecita concorrenza (come ampiamente dimostrato anche dall’Autorità Giudiziaria) possa -da solo- affrontare una situazione nella quale non esiste alcuna regola oggettiva e non si profila neppure un intervento dei titolari degli impianti che, pure, sono parte essenziale del processo distributivo…. si riservano di valutare ogni iniziativa tendente a sostenere la richiesta, invitano i Destinatari della presente ad avviare un confronto nel merito delle problematiche esposte, per evitare di porre in essere, anche in via unilaterale, le misure atte a garantire almeno le minime tutele alla Categoria”.