L’Associazione: “non possono essere le imprese a pagare il prezzo più alto. Il livello di intolleranza verso le attività che producono reddito, occupazione e benessere per la città di Pescara è giunto a livelli inaccettabili”
“Il Piano di risanamento acustico proposto dal Comune di Pescara e la levata di scudi di alcuni residenti organizzati in comitato contro una semplice iniziativa che chiude alle 23:30 sono attacchi frontali al diritto di fare impresa ed anche alla reputazione di decine di imprese pescaresi. Abbiamo oltrepassato ogni limite. Siamo pronti a chiedere i danni”.
Lo annunciano la presidente provinciale di Confesercenti Marina Dolci ed il direttore provinciale Gianni Taucci. “Non è nostro compito entrare nelle polemiche interne alla politica, che temiamo abbiano un ruolo non secondario in questa escalation” spiegano, “ma non possono essere le imprese a pagare il prezzo più alto. Il livello di intolleranza verso le attività che producono reddito, occupazione e benessere per la città di Pescara è giunto a livelli inaccettabili, tanto più in un momento di afflussi decisamente al di sotto della media in piazza Muzii.
Questo clima rischia di avere effetti disastrosi sul turismo: perché siamo di fronte ad un attacco non solo al commercio ed alla ristorazione, ma anche alle speranze di una svolta turistica. Chiediamo immediatamente un confronto con il Comune di Pescara e con il Prefetto, perché Pescara non può diventare la città italiana simbolo della caccia alle streghe contro chi fa impresa e intrattenimento”.