Il Presidente Rossi: “Occorrono interventi rapidi, troppe imprese a rischio chiusura anche nel nostro territorio”
Confesercenti Modena esprime parere positivo sul DL aiuti Ter ma chiede che vengano messi in campo maggiori interventi a sostegno delle piccole e medie imprese, ormai schiacciate dal peso del caro energia. Rossi: “Occorrono interventi rapidi, troppe le imprese a rischio chiusura anche nel nostro territorio”
“Le prospettive di tanti piccoli imprenditori – afferma Mauro Rossi, Presidente Provinciale Confesercenti Modena – si stanno velocemente deteriorando, mettendo a rischio le loro aziende e la ripresa economica dell’intero Paese, con conseguenze deleterie anche sulla coesione sociale. Per questo Confesercenti Nazionale aveva scritto nei giorni scorsi al Presidente del Consiglio sollecitando non solo un tetto alle tariffe di luce e gas – sulla base dei costi medi del 2021 – ma anche di prevedere finanziamenti a tasso zero alle imprese per saldo bollette, garantiti dal Fondo Centrale di Garanzia, con rateizzazioni a 5 anni e altre misure urgenti che orientassero le risorse a sostegno delle piccole imprese. Il DL Aiuti Ter accoglie almeno parzialmente le nostre proposte, a partire dalla garanzia sui prestiti alle imprese per il pagamento delle bollette, dal rifinanziamento del fondo per l’una tantum agli autonomi, dall’estensione del credito di imposta alle imprese cosiddette non energivore. Purtroppo mancano misure per il rifinanziamento dei confidi e provvedimenti di moratoria sugli indebitamenti pregressi, che sarebbero essenziali in questa fase per la liquidità delle imprese”.
“Bene le misure previste, ma insufficienti per consentire alle imprese di continuare a mantenere attività e occupazione. Occorre agire rapidamente – continua Rossi – sulle tariffe energetiche, imponendo un tetto che le riporti ai livelli 2021 e sganciando il prezzo dell’energia elettrica da quello del gas. In caso contrario questi costi alle stelle uniti alla frenata dei consumi per il calo del potere d’acquisto delle famiglie – con gli attuali livelli di inflazione, si stima nei prossimi mesi una riduzione della spesa di 2,5 miliardi rispetto al terzo trimestre – provocheranno una “tempesta perfetta” che rischia di travolgere le imprese, in particolare quelle del terziario, già indebolite dalla lunga crisi pandemica” conclude Rossi.