Lo schema di decreto prevede uno stanziamento di 25 milioni di euro a valere sul “Fondo per lo sviluppo ed il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura”
“Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, dopo l’intesa raggiunta in Conferenza Stato Regioni lo scorso 12 ottobre, ha firmato lo schema di decreto a favore del settore florovivaistico, atto a contrastare gli effetti del rincaro dei prezzi energetici, derivanti dall’attuale crisi economica generata fra Ucraina e Russia”.
Così Assofioristi Confesercenti in una nota del Presidente Ignazio Ferrante e della Coordinatrice Pina Parnofiello.
Lo schema di decreto
“Lo schema di decreto – spiega Assofioristi – il cui testo non è ancora disponibile – prevede uno stanziamento di 25 milioni di euro a valere sul “Fondo per lo sviluppo ed il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura”, al fine di salvaguardare la competitività del settore ed evitare chiusure o arresto della produzione per assenza di liquidità.
Il finanziamento
Secondo le stime, il finanziamento dovrebbe coinvolgere oltre 8 mila imprese florovivaistiche, per un totale di circa 8814 ettari di superfici a serre o con strutture protette.
Il contributo concedibile
Il contributo concedibile è pari al 30% dei maggiori costi sostenuti nel periodo Marzo-Agosto 2022 rispetto a quelli sostenuti nello stesso periodo dello scorso anno per:
- La gestione delle attività produttive, svolte essenzialmente in serra;
- L’acquisto di energia elettrica, gas metano, G.P.L, gasolio e biomasse utilizzate per la combustione in azienda.
È inoltre prevista la possibilità di erogazione di un acconto pari al 90% del contributo spettante.
“Riteniamo di esprimere come Assofioristi – conclude la nota – un apprezzamento per lo schema di decreto del Ministero, in quanto lo stesso va incontro alle incessanti richieste formulate negli ultimi mesi dalla nostra Associazione e dalla Confesercenti Nazionale, per aiutare concretamente le nostre imprese già duramente provate dalla crisi pandemica prima e dalla crisi energetica provocata dalla guerra dallo scorso febbraio.