Il Presidente Canfora: “Gli emendamenti ci sembrano di buon senso ed in linea con quanto abbiamo indicato nel recente incontro avuto con il Ministro Fitto”
Gli emendamenti al DL “Milleproroghe”, relativi alle concessioni demaniali marittime, approvati dalle Commissioni I e V del Senato, che hanno licenziato il testo definitivo del decreto da sottoporre all’esame delle Camere, ci sembrano di buon senso ed in linea con quanto abbiamo indicato nel recente incontro avuto con il Ministro Fitto. Così il presidente della Confesercenti Provinciale BAT e componente Giunta nazionale FIBA (Federazione Italiana Imprese Balneari) Palmino Canfora.
Bene il differimento di 12 mesi dei termini dei titoli concessori, come anche la proroga di 5 mesi per la delega al Governo per scrivere i decreti attuativi della Legge 118/2022. Ancor meglio il divieto per gli enti concedenti di procedere all’emanazione dei bandi di assegnazione delle concessioni, fino all’adozione dei decreti legislativi, e la istituzione di un tavolo interministeriale, con funzione consultiva, con la partecipazione delle associazioni sindacali di categoria.
Il tavolo interministeriale sarà di fondamentale importanza per una ampia discussione, che porti alla definizione delle regole per le evidenze pubbliche. Sulle concessioni balneari non si può agire in modo frettoloso, perché si rischia di creare ulteriori problemi anziché risolverli; occorre infatti che nella futura riforma venga inserita l’adeguata remunerazione di tutti i beni materiali e immateriali, e non solo degli investimenti non ancora ammortizzati: migliaia di famiglie hanno speso tutta la loro vita in questo lavoro ed è giusto riconoscerlo nell’eventualità che la concessione passi a nuovi gestori.
Nei prossimi mesi dovremo recuperare il tempo perso per risolvere la questione delle concessioni demaniali marittime in modo strutturale e definitivo, raggiungendo il giusto punto di equilibrio tra gli interessi delle imprese balneari e le esigenze di una libera concorrenza.
Per andare in questa direzione è necessario preliminarmente compiere la mappatura delle concessioni demaniali marittime, non solo per conoscere il bene su cui legiferare ma soprattutto per determinare in maniera certa ed oggettiva la effettiva scarsità della risorsa e il reale interesse transfrontaliero.
Su questo percorso siamo ben consapevoli che incombe anche il pronunciamento della CGUE sul ricorso presentato dal TAR Lecce a seguito delle sentenze n°17 e n°18 dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, attesa per i prossimi mesi, e che potrebbe porre una pietra tombale sull’intera questione. Per il momento attendiamo la approvazione definitiva del DL “Milleproroghe” e nella parte che ci riguarda così come licenziato dalle Commissioni I e V.