“La deregulation sulle vendite straordinarie inserita a sorpresa nel DDL Concorrenza è una norma che annulla le competenze delle Regioni in materia di commercio. Un intervento totalmente inatteso, visto che negli ultimi anni tutti i partiti si sono prodigati nell’esprimere le loro preoccupazioni per città sempre più deserte e vie commerciali tristemente addobbate con una moltitudine di cartelli ‘Affittasi’. Preoccupazioni che hanno portato alla creazione di una commissione monocamerale sulle condizioni di sicurezza e degrado delle città e delle periferie. Già nell’ultimo anno, ogni giorno hanno chiuso 10 esercizi nel settore moda, e senza saldi l’emorragia di attività non potrà che peggiorare”.
Così Confesercenti commenta le anticipazioni sul DDL Concorrenza in arrivo oggi in Consiglio dei Ministri.
“Quello dei saldi è infatti un avvenimento molto atteso dai consumatori, sia nel periodo estivo che nel periodo invernale. Un evento commerciale di cui si è spesso e tanto discusso, divisivo anche all’interno della categoria, ma che tutela le piccole attività e specialmente i consumatori, con un volume di affari stimato per le attività specializzate di 8 miliardi di euro l’anno, tra vendite di fine stagione estive ed invernali”.
“Liberalizzare in questo modo i saldi vuol dire, di fatto, abolirli. Dopo gli outlet e le piattaforme digitali che praticano sconti al di fuori di ogni controllo, ora i saldi totalmente deregolamentati favoriranno solo le grandi catene e il commercio on line. Assisteremo ad una bulimia di offerte in ogni giorno dell’anno. Una cannibalizzazione dei prodotti di qualità, un commercio al di fuori di ogni regola. Un provvedimento frutto delle pressioni che hanno indotto in tutti questi anni a smontare ogni tassello di tutela per le piccole attività”.