Confesercenti Veneto Centrale si stringe nel lutto per la scomparsa di Alberico Pessa, componente fondamentale e insostituibile della famiglia di Confesercenti. Sin dall’avviamento della propria attività nel 1976, con l’apertura nella città di Casale di Scodosia di un’attività di commercio all’ingrosso di minuterie metalliche e ferramenta per mobilifici, ha voluto entrare a far parte della Confesercenti di Padova. Il suo impegno e la sua dedizione hanno fatto sì che nel 1996 fosse insignito del ruolo di Presidente Confesercenti del montagnanese, carica che ricoprirà instancabilmente per 17 anni, ritirandosi nel 2013.
Il suo impegno esemplare non si limitò solamente alla carica di Presidente: nel congresso provinciale di Confesercenti del 1999 entrò a far parte della Giunta, diventandone anche Vicepresidente, e mantenendo la propria carica fino al 2013. Il Presidente Nicola Rossi lo ricorda con queste parole: «Alberigo è stato un grande dirigente con un attaccamento speciale verso l’associazione. Per anni ha dato un inestimabile contributo a Confesercenti e al paese di Montagnana. Ma oltre a tutto questo, è stato soprattutto un mio grande amico». I colleghi lo ricordano come una fornace di idee e iniziative che adorava veder realizzate ma di cui al contempo non era mai sufficientemente soddisfatto, puntando sempre a realizzare un lavoro migliore del precedente. Distintivo il suo impegno per la comunità ed il commercio di Montangana, che lo ha reso il primo dei promotori di una delle feste più caratteristiche e ora più importanti del quartiere: la Festa del Prosciutto, durante la quale, nelle prime edizioni, lo si poteva trovare tra i banchi affiancato dalla moglie Carla a tagliare i salumi. Nel corso del suo servizio, nel 2002, è entrato anche a far parte per conto di Confesercenti della “Conferenza Regionale dei Servizi” che tra i vari compiti aveva quello di esaminare le domande presentate dalla G.D.O. (Grande Distribuzione Organizzata).
Confesercenti Veneto Centrale si stringe attorno alla moglie Carla, al figlio Giacomo, ai fratelli Ivana, Luciano, Sonia e Alberto, alla nuora e ai nipoti e ai parenti tutti.