Disposizioni sulle autorizzazioni complesse e costose. Il Presidente Peterlana: “Alle promesse di Comune e Provincia di rivedere la normativa non è seguito nulla. Non si può gestire l’intrattenimento estivo in queste condizioni”
Interviene anche l’Ufficio Legislativo e Affari Giuridici della Confesercenti Nazionale “La normativa su autorizzazioni e sicurezza non riguarda i piccoli trattenimenti musicali occasionalmente tenuti nei pubblici esercizi”
“Nulla di fatto e, malgrado le promesse di Provincia e Comune di Trento, rimane il caos burocratico nell’organizzazione di concertini e piccoli eventi all’aperto per i pubblici esercizi”. A denunciarlo è Massimiliano Peterlana, presidente Fiepet-Confesercenti del Trentino. La questione riguarda la musica e il piccolo intrattenimento all’esterno dei pubblici esercizi regolato da una legge nazionale (l’art. 7, comma 7 sexies, della Legge del 24.02.2023 n. 14) che estende la vigenza delle disposizioni sino al 31 dicembre 2023 del decreto legge n. 76/2020 art. 38 bis in materia di semplificazioni per la realizzazione di spettacoli dal vivo destinati ad un massimo di 1.000 partecipanti.
“La disposizione equipara micro eventi di un pubblico esercizio ai grandi eventi – spiega Peterlana – in questo modo la piccola attività di intrattenimento esterno di un bar deve seguire le stesse trafile burocratiche di autorizzazioni e di sicurezza di un concerto. Ciò significa che per i piccoli intrattenimenti musicali devono essere disposte autorizzazioni particolari sulla base di certificazioni redatte da professionisti iscritti ad albi specifici. Un iter complesso e costoso autorizzato dalla polizia amministrativa della PAT”. La questione era già stata evidenziata da Confesercenti del Trentino (vedi comunicato allegato) ed era finita sulle scrivanie delle autorità competenti di Comune e Provincia che, già ad aprile, si erano presi l’impegno di rivedere i parametri nazionali.
“Invece siamo punto e a capo – prosegue Peterlana – Nonostante le promesse al momento niente è cambiato. Questa legge del 2020, prorogata in via sperimentale fino a dicembre 2023, deve essere modificata. La norma di cui si parla non riguarda i piccoli trattenimenti musicali occasionalmente tenuti nei pubblici esercizi, per i quali già vigono norme di semplificazione tali da non implicare ulteriori interventi agevolativi”. A dirlo anche Ufficio Legislativo e Affari Giuridici della Confesercenti Nazionale che evidenzia come l’art. 38-bis del DL n. 76/2020, convertito in legge n. 120/2020, la cui efficacia è stata differita al 31 dicembre 2023, non ha alcuna influenza sui piccoli intrattenimenti che si tengono nei pubblici esercizi.
“Sarebbe un peccato – conclude Peterlana – gestire una stagione estiva alle porte in queste condizioni. E non si tratta solo di turismo ma di abitare le proprie città, i propri quartieri, creare, promuovere e facilitare quella vita di comunità che anche la politica e le amministrazioni auspicano”.