Colpita un’impresa su tre di commercio e turismo. Emergenza anche al Sud
La situazione dell’Abruzzo è sempre più grave. I tragici danni causati dalle ultime scosse di terremoto hanno complicato infatti un quadro già drammatico da almeno una settimana. Sono moltissimi gli imprenditori ed i cittadini che ci segnalano di essere bloccati da giorni a causa dell’eccezionale ondata di maltempo che si è abbattuta sulla Regione. Neve e alluvioni hanno interrotto non solo l’agibilità delle vie di comunicazione, ma anche l’elettricità in molte zone, con enormi danni per i magazzini di merci deperibili e per gli animali negli allevamenti. Nelle principali città, inoltre, sono moltissimi i negozi che ormai sono inagibili a causa del gelo o delle esondazioni. L’economia del territorio è bloccata: tutto si è fermato, dai saldi – che valgono il 30% del fatturato dei negozianti, quest’anno perso per sempre – al commercio alimentare, per non parlare del turismo e delle altre attività produttive.
“L’Abruzzo versa in condizioni estremamente difficili. Per questo la giunta di Confesercenti – spiega il Presidente Nazionale dell’associazione Massimo Vivoli – ha avviato un piano di finanziamento per garantire la disponibilità di credito a tasso zero alle PMI colpite, per una somma complessiva di 10 milioni di euro. Ma sono state avviate anche altre iniziative, come la distribuzione gratuita di pane e prodotti da forno da parte di Fiesa Assopanificatori Confesercenti Abruzzo. Dobbiamo, però, tutti impegnarci a fondo per sostenere una Regione che ha bisogno di urgenti interventi straordinari. Per questo chiediamo con forza di aprire lo stato di crisi: le imprese, in particolare le piccole, sono al collasso. Servono misure ad hoc ed indennizzi per le PMI del commercio, del turismo, dei servizi e dell’artigianato, per fermare il tracollo ed evitare l’annichilimento dell’economia regionale”.
Il tragico combinato disposto di sisma, maltempo, gelo ed esondazioni ha inciso gravissimamente sul commercio e sul turismo abruzzesi. Stimiamo che circa un’impresa su tre del commercio e del turismo – per un totale di oltre 6mila attività – sia stata colpita direttamente o indirettamente dalla serie di catastrofi. Sebbene sia impossibile calcolarlo con precisione in questa fase, temiamo un conto dei danni subiti superiore ai 50 milioni di euro per i soli due comparti d’attività.
L’emergenza maltempo, iniziata il 5 gennaio, ha coinciso con l’avvio dei saldi, che valgono il 30% circa del fatturato dei negozi, annullandoli completamente. Al blocco quasi completo del mercato interno – che dura, ormai, da 15 giorni – seguito all’interruzione delle vie e dei mezzi di collaborazione, va inoltre aggiunta la lunga teoria di danni fisici subiti, a causa del sisma e delle esondazioni, da migliaia di attività turistiche e commerciali, in particolare nelle tre province di Teramo, Pescara e Chieti. Grave anche l’impatto sul turismo, destinato oltretutto a prolungarsi per molto tempo a causa del danneggiamento di molte attività ricettive.
L’emergenza meteo si estende anche al Mezzogiorno. Il maltempo che, unitosi al terremoto, negli ultimi giorni ha colpito soprattutto il Centro Italia, con pesanti conseguenze anche economiche, si è spostato al Sud provocando gravi danni – soprattutto in Sicilia – ed una vittima, un uomo morto annegato sulla statale Palermo-Agrigento dopo essere stato travolto da un torrente esondato per le piogge torrenziali delle ultime ore.
Forti piogge anche in Calabria, dove alcune famiglie sono state evacuate per precauzione a Melito Porto Salvo. Violenti temporali, accompagnati da vento forte, stanno interessando, inoltre, gran parte della regione, colpendo soprattutto il reggino. Su alcune località, in 12 ore, sono caduti oltre 200 millilitri di pioggia. Alcune famiglie che abitano in frazioni di Melito Porto Salvo, ha riferito la Protezione civile regionale, sono state evacuate a scopo precauzionale dopo che la fiumara Tuccio ha rotto un argine mettendo a rischio alcune abitazioni. In considerazione dell’allerta rossa prevista per oggi scuole chiuse a Reggio, Catanzaro, Crotone ed in gran parte dei comuni della fascia ionica.
In Sicilia, piogge torrenziali e forti venti flagellano da ore le province di Agrigento, Messina, Trapani, Palermo e Catania. Isolate le Eolie. Codice rosso a Catania, dove il sindaco Enzo Bianco, dopo una consultazione con gli esperti della Protezione civile, ha confermato l’ordinanza che prevede che l’attività didattica nelle scuole oggi sarà sospesa a scopo precauzionale. Nell’ordinanza si dispone anche il divieto di circolazione dei mezzi a due ruote, che non potranno dunque transitare fino alle 24. Le forti piogge cadute la notte scorsa su Catania hanno provocato anche l’esondazione del torrente Forcile che ha allagato alcune aree della Zona industriale. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno ricevuto oltre 60 richieste di intervento per acqua in cantine e negozi, ascensori bloccati e per soccorsi ad automobilisti rimasti bloccati. In alcuni casi i pompieri sono intervenuti con anfibi. Scuole chiuse anche nel messinese: a Barcellona Pozzo di Gotto, Gioiosa Marea, Brolo, Ficarra, Sant’Agelo di Brolo, Patti, Piraino, Sinagra e Montagnareale. E chiuso è anche l’approdo di Tremestieri. Strade e case allagate anche nel trapanese. Allagamenti e strade impraticabili nel Ragusano – L’allerta meteo in provincia di Ragusa è passato da arancione a giallo ma intanto si contano i danni delle abbondanti piogge di ieri sera e della nottata che hanno creato danni e disservizi nelle strade e soprattutto nei centri di Modica, Ispica e Scicli. Maggiormente colpita la parte occidentale della provincia dove oggi le scuole sono rimaste chiuse a Modica, Scicli e Pozzallo.
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