“Serve una flat tax per l’utilizzo a fini turistici degli immobili che consenta di riequilibrare le tante storture di un settore diventato ormai vitale e fondamentale per l’economia di migliaia di famiglie italiane e che sta garantendo introiti certi agli enti locali con l’incasso milionario di imposte di soggiorno e tributi locali”, continua Ingenito, commentando quanto applicato dalla Capitale circa l’obbligo di prelievo dell’imposta di soggiorno anche per le locazioni brevi, come già avvenuto per altre città italiane.
Dopo l’ennesima bocciatura del Governo di una legge regionale, con il ricorso alla Corte Costituzionale anche contro la legge della Regione Lombardia dopo quella della Toscana, ree di aver provato a mettere ordine nella materia delle locazioni brevi, il rischio è uno scontro eterno in Conferenza Stato Regioni per le competenze nel settore turistico. Il tutto in un quadro in cui anche le misure già decise a livello nazionale faticano a partire.
“La cedolare secca del 21% prevista per gli affitti brevi ed imposta dal Parlamento non viene applicata.
Dopo mesi dall’avvio del provvedimento non è ancora chiaro se e quando le piattaforme internazionali come Airbnb e Booking.com, che si rifiutano di essere sostituti di imposta, rivendicando una competenza normativa europea e una non stabile organizzazione in Italia, la preleveranno per conto dei possessori di immobili messi sul mercato per affitti brevi. Un groviglio burocratico e una non chiara interpretazione della Magistratura che non solo hanno messo in discussione l’impianto normativo, già assai complicato e poco fattibile, ma hanno aperto una prateria di illegalità ormai diffusa che danneggia chi gestisce queste attività rispettando normative e pagando tributi”.
“A questo punto – conclude Ingenito – appare inderogabile una revisione del sistema che chiarisca chi fa cosa e perché. Serve un’autentica semplificazione ed armonizzazione delle norme nazionali e regionali, definendo modalità e competenze sull’applicazione ed il rispetto delle norme fiscali e dei requisiti urbanistici, di abitabilità ed amministrativi degli immobili destinati ad ospitare turisti.
Per migliaia di famiglie italiane il turismo è sempre più una voce rilevante del proprio bilancio: in molte si sono trasformate, a causa del perdurare della crisi, in novelli host, rispondendo soprattutto ad una domanda di turismo individuale. Si deve intervenire per evitare il rischio che questi host si ritrovino soggiogati da monopoli internazionali e tartassati dai balzelli degli enti locali che vogliono riempire le proprie casse vuote”.