Le dichiarazioni all’ANSA del Presidente nazionale di Assoviaggi Confesercenti nel giorno della manifestazione nazionale
“Le agenzie di viaggio sono allo stremo. Vogliamo tornare a lavorare, ma dobbiamo avere un sostegno adeguato. Nonostante sia tra i settori in assoluto più colpiti dall’emergenza, per il turismo organizzato si è fatto ancora troppo poco”. Così Gianni Rebecchi, presidente di Assoviaggi Confesercenti, commenta la manifestazione delle agenzie di viaggio di oggi a Roma all’ANSA.
Una manifestazione il cui scopo “è far toccare con mano alle istituzioni le difficoltà che le nostre imprese stanno vivendo, diverse e maggiori di quelle che incontrano altre attività. Ma anche – spiega – per far presente il nostro valore: non siamo un pugno di aziende, ma un grande comparto di oltre 11.200 imprese, in grado di generare 20 miliardi di euro l’anno di fatturato e di dare occupazione a oltre 50mila persone”.
“Un motore della nostra economia che rischia di bloccarsi: nei primi mesi dell’anno – aggiunge Rebecchi – abbiamo già bruciato circa 16 miliardi di euro di fatturato annuale. La situazione è insostenibile, bisogna intervenire subito con misure mirate che ci aiutino a traghettarci oltre questa crisi, che morde in modo particolare il nostro comparto. I viaggi si sono bloccati già a gennaio, e le previsioni più ottimistiche non prevedono una ripartenza prima del prossimo autunno: pesano le restrizioni ancora in vigore”.
“Noi – dice Rebecchi – abbiamo cinque richieste precise: cinque interventi che, se introdotti, darebbero alle imprese la possibilità di resistere. In primo luogo, chiediamo che il calcolo per l’indennizzo – il famoso articolo 25 del decreto rilancio – venga rivisto per il nostro settore. In particolare, devono essere modificati i parametri: oggi si fa riferimento solo a un mese, aprile, ma non è sufficiente. Occorre fare riferimento almeno a tutto il primo semestre dell’anno”.
“Viste le difficoltà della ripartenza, dobbiamo estendere anche il credito di imposta per gli affitti – almeno fino al 31 dicembre, e i termini per la cassa integrazione. Così come è la norma, possiamo usufruirne solo fino alla fine di questo mese: ma l’attività è ancora pressoché azzerata. Anche il fondo per il turismo organizzato va ampliato: 25 milioni di euro corrispondono ad una dotazione di poco più di 2mila euro ad impresa. E’ troppo poco: abbiamo chiesto di arrivare almeno a 750 milioni di euro” aggiunge.
E conclude: “Dobbiamo mettere mano anche ai voucher. In questo momento, migliaia di contenziosi stanno travolgendo il settore: un disastro. Eppure, i voucher sono uno strumento necessario per evitare il crash del sistema turismo e in particolare alle agenzie di viaggio, che a loro volta ricevono voucher (ad esempio dalle compagnie aeree) e hanno quindi comprensibili difficoltà a rimborsare diversamente i viaggiatori. Noi proponiamo di estenderne la durata da 12 a 18 mesi e, al termine dei 18 mesi, se il voucher non dovesse essere stato utilizzato, permettere di cederlo a terzi o rimborsarlo. Sarebbe una soluzione utile per tutti”.