Le Associazioni: “Auspichiamo che non si trasformi nell’ennesimo polo commerciale periferico”
Le Associazioni bresciane del commercio, nella fattispecie Confcommercio col presidente Carlo Massoletti e Confesercenti della Lombardia Orientale, col presidente Barbara Quaresmini, hanno chiesto nelle scorse settimane all’Assessore all’Urbanistica del Comune di Brescia, Prof.ssa Michela Tiboni, un incontro per conoscere qualcosa di più del destino del complesso immobiliare Ex Baribbi sito in via San Polo n.31 a Brescia, con particolare riguardo agli aspetti di natura commerciale.
Non avendo avuto riscontro positivo, in quanto la discussione sull’area dovrebbe essere affrontata prioritariamente nel Consiglio Comunale del prossimo 7 Novembre, Confesercenti e Confcommercio hanno deciso dunque di prendere posizione pubblicamente in vista della seduta di lunedì p.v., nel corso della quale al punto 13 dell’Ordine del giorno è prevista la “Valutazione in merito alla richiesta di verifica della sussistenza dei presupposti di cui all’art.40- bis della l.r. n.12/2005 e attestazione dell’interesse pubblico al recupero del complesso immobiliare sito in via san polo n.31, richiesto dalla società Alba Leasing s.p.a.”
La preoccupazione delle Associazioni è che, cogliendo le opportunità e le agevolazioni offerte dalla normativa vigente, venga realizzato l’ennesimo polo commerciale periferico, beneficiando peraltro di incrementi dei diritti edificatori, di deroghe alle norme quantitative, morfologiche, sulle tipologie di intervento, sulle distanze previste dagli strumenti urbanistici comunali vigenti e adottati e ai regolamenti edilizi, e agevolazioni economiche sugli oneri. “Pur comprendendo le ragioni che portano alla previsione di recupero di un’ area dismessa cittadina, riteniamo – affermano i rappresentanti delle due associazioni – che vada perseguito l’obiettivo di un equilibrato sviluppo delle forme distributive e che, pertanto, la parte commerciale dell’operazione di recupero non debba eccedere le quantità già previste dagli strumenti urbanistici vigenti e beneficiare di ulteriori vantaggi per il proponente”.
Confesercenti e Confcommercio auspicano che quanto prima possa essere avviato un confronto costruttivo con l’istituzione comunale sul tema, in un’ottica di trasparenza e nella ricerca condivisa di soluzioni che non finiscano col penalizzare il già provato tessuto degli esercizi commerciali e dei negozi di prossimità cittadini.