Assofioristi scrive alle sedi territoriali sulla grave crisi economica del settore
Assofioristi Confesercenti ha inviato una circolare a tutte le sedi territoriali per aggiornamenti sull’attuale crisi economica che colpisce il settore e sulle richieste fatte al governo per rilanciare il florovivaismo.
Di seguito il testo della circolare firmata dal presidente Ignazio Ferrante e dalla coordinatrice Pina Parnofiello.
Le nostre imprese fin dalla chiusura forzata a causa del covid-19, hanno chiesto al Governo l’immediata riapertura, perché mentre alla grande distribuzione era consentito di vendere fiori senza alcun problema si imponeva ai grossisti, ai vivai ed ai piccoli esercenti di rimanere chiusi, creando una palese violazione di diritti e violando le leggi della leale concorrenza economica.
Grazie all’impegno di Confesercenti-Assofioristi, abbiamo potuto riaprire anche noi, ma da più di un mese e mezzo di lockdown la situazione non è molto cambiata, perché pur essendo aperti non abbiamo potuto vendere ai clienti.
Dopo avere buttato al macero milioni di fiori e milioni di euro di un settore economico -produttivo importantissimo per il sistema Italia, abbiamo bisogno immediatamente di liquidità e finanziamenti a fondo perduto.
Abbiamo lanciato per primi un grido di allarme chiedendo al Governo misure urgenti per l’intera filiera del fiore che rappresenta un gioiello del Made in Italy. In tutta Italia il. settore del Florovivaismo si è dimostrato rispettoso delle regole sanitarie ma ora chiediamo di riaprire subito soprattutto nelle regioni del Sud, dove per fortuna il virus non ha prodotto gli effetti devastanti che ha prodotto al Nord.
Il sacrificio delle nostre aziende si riflette soprattutto negli esercizi in prossimità dei Cimiteri che purtroppo in molte realtà rimangono chiusi e preclusi alle visite dei familiari. Vogliamo denunciare un atteggiamento assurdo da parte di alcuni sindaci che pur in presenza di leggi dello Stato valevoli sull’intero territorio nazionale continuano con le loro ordinanze ad ignorarle provocando una ingiustificata ed anacronistica differenza fra Comune e Comune.
Vogliamo ritornare a lavorare, vogliamo riaprire le nostre aziende dobbiamo ritornare alla normalità come sta facendo tutta l’Europa. Ci auguriamo che il prossimo.9 maggio giorno della festa della Mamma si possa ritornare a comprare un fiore ed onorare una grande ricorrenza religiosa e commerciale sentita da tutti noi e dall’intera categoria. Siamo stati la categoria che ha accolto a Palermo Papa Francesco con i nostri meravigliosi fiori, coraggio ci ha esortato più volte il Papa in questi giorni di pandemia, accogliamo le sue parole e diciamo coraggio alla nostra categoria per riaprire subito con le precauzioni che ci sono ancora imposte, con coraggio e con più forza di prima.