In una nota Assoturismo Roma, la principale associazione italiana che raggruppa gli operatori del turismo, fa sapere che la chiusura improvvisa, senza preventivo annuncio, è un vero e proprio danno d’immagine.
Una città che vive principalmente con quattro o cinque attrattori forti tra i quali Colosseo e Fori, non si può permettere in alta stagione, di ritardare neanche di un’ ora l’apertura di questi monumenti. I turisti vengono nella città di Roma principalmente per ammirare le meraviglie del passato, poiché la presenza in media è tra i due e i tre giorni, si arreca un forte disagio nei programmi dei turisti.
Non è la prima volta che succede un fatto simile, senza un annuncio preventivo sui portali web, è chiaro che si punta proprio a creare disagio per amplificare i problemi interni che la gestione sta discutendo.
Già la città di Roma verte in condizioni da terzo mondo con trasporti al collasso, il decoro, l’ abusivismo, se poi cominciano a vacillare anche i fiori all’occhiello che stimolano gli arrivi nella capitale, allora non c’è più speranza di ripresa.
Daniele Brocchi segretario Assoturismo di Roma e del Lazio commenta la notizia: “è sacrosanto il diritto di assemblea e di sciopero, ma il Colosseo e i Fori non sono un’azienda di periferia che produce viti e bulloni. Colosseo e Fori, oltre a fare incassi record, sono attrattori e metà di turismo internazionale che con programmi e tour stabiliti da tempo vengono a vedere le nostre eccellenze culturali. Non possiamo permetterci in questo momento di affossare anche l’unica cosa che a Roma funziona. E’ un’immagine pessima che diamo al mondo intero”.
Assoturismo esprime proccupazione anche per l’arrivo della data giubilare. La stima dei numeri in queste settimane è stata esagerata. Ma anche se i turisti saranno meno di quelli previsti, al momento manca proprio l’ABC ovvero la rete dei servizi pubblici, della pulizia e il contrasto all’abusivismo. Ancora poi è da sciogliere il nodo piano pullman determinate per i flussi turistici.