Da un campione di 100 operatori intervistati del settore ricettivo, emerge un dato discontinuo che fa riflettere
Le strutture di livello come i 4 e i 5 stelle avranno, così come da prenotazioni, un’occupazione intorno a l’80-90%, le categorie intermedie e più basse, quindi i 3 e i 2 stelle invece registrano un calo e una sofferenza che si traduce introno al 45%.
Leggermente meglio di quest’ultimi il circuito extralberghiero che conferma una “ripresina” rispetto all’anno scoro con occupazioni camere previste intorno al 55-60%.
Questi dati non omogenei che si riferiscono alla previsione delle occupazioni delle camere in questo periodo festivo, fanno emergere che il turismo di lusso tiene bene ed è costante mentre il turismo fatto dal ceto medio preferisce la libertà dell’extralberghiero come case vacanze e b&b, più adatti a famiglie e giovani.
E in questo allineamento tra categorie diverse ecco la guerra dei prezzi, e al “ritocco” giornaliero.
Per dormire a Roma la notte di capodanno (considerando che i prezzi sono maggiori rispetto a quelli della media annua) in un 2 o 3 stelle ci vogliono in media tra le 120 e le 150 euro a camera e in un b&b o casa vacanze ci vogliono da 140 ai 160 euro. La scelta finale è rapportata a qualità-prezzo e posizione suggerita sempre dalle recenzioni presenti sui motori di ricerca.
Assoturismo Roma, però non è molto soddisfatta di questo quadretto, in quanto se è vero che il turismo in Italia è aumentato come dicono i dati Istat, che certificano nel 2015 (presenze) pari a 398 milioni con 15 milioni in più rispetto al 2014, pari circa ad un + 4%, di cui quasi 200 milioni di residenti in Italia, tenendo conto delle basse e delle alte stagioni, non si capisce come una capitale tra le più belle ed interessanti al mondo possa soffrire in special modo per le festività.
Eppure secondo l’Istat nel 2015 Roma è risultata il primo comune più visitato con circa 25 milioni di presenze.
Brocchi Daniele segretario Assoturismo Roma e Lazio commenta: “ si, in effetti il trend positivo c’è rispetto agli anni passati come il 2013-2014, bisogna considerare sempre il problema della bassa stagione ove i flussi sono minori e che il 2016 è partito malissimo con eventi inaspettati , vedi gli attacchi di Bruxelles, che hanno fatto da contraccolpo alla capitale.
Non dimentichiamoci l’effetto giubileo che nei primi mesi dell’anno ha destabilizzato i flussi classici riducendo presenze e consumi, e poi bisognerebbe analizzare anche le offerte della capitale sotto il profilo degli intrattenimenti e dei servizi che tutti noi sappiamo carenti”.
Certo è che il turismo straniero per la bassa stagione è rallentato e che una buona fetta di italiani pari al 60 % passerà le feste in famiglia o appoggiandosi da amici e parenti.
Un 25% opterà per la vacanza italiana fatta di città d’arte e montagna (neve permettendo) tra i 3 e i 5 giorni calibrando bene le spese e verificando le offerte.
Il rimanente 15 % sfrutterà le classiche mete all’estero, in primo piano le capitali europee con offerte e voli comprati molto prima per abbattere i costi e poi le mete esotiche o le altre capitale extraeuropee.
Brocchi continua” tornando alla capitale, dico che ci vorrebbe di mettere in piedi una programmazione di eventi che possano attrarre il turista per la famosa destagionalizzazione sempre sbandierata ma mai attuata.
Appuntamenti di livello anche guardando alle tradizioni della nostra regione.
Inoltre una lotta serrata all’abusivismo ricettivo che contribuisce oggi alla guerra dei prezzi tra quelli regolari. Invece non c’è nulla, illuminazioni povere, strade tristi e per finire anche quest’anno niente festa a Piazza Navona.
Un problema politico frutto di tanti anni di amministrazione ove si è navigato a vista.
Roma rimane sempre la città più bella del mondo ma poi dopo aver visto un museo e mangiato una cacio e pepe, che si fa?”