All’attenzione del Governo domani la deregulation della legge Levi. A Siena e in tutta Italia petizione on line pe salvare i librai indipendenti
Lo stralcio dall’imminente Decreto Concorrenza dell’articolo che prevede la totale liberalizzazione nella rivendita dei libri in abrogazione della legge Levi. Lo stanno chiedendo in queste ore migliaia di librai, piccoli editori e cittadini-lettori in vista del Consiglio dei Ministri in programma a Roma il 20 febbraio. Sul tavolo del Governo è annunciato un provvedimento di deregulation su diversi settori del commercio, tra cui quello delle librerie: in questo caso, l’intento è quello di revisionare fortemente la legge Levi, che dal 2011 regola gli sconti sui prodotti editoriali. Contro questa prospettiva si sono mobilitate varie realtà tra cui gli editori indipendenti dell’associazione ODEI e Confesercenti, che tramite la presidente nazionale del Sindacato Librai Sil Cristina Giussani si è attivata scrivendo al Sottosegretario del Ministero dei beni Culturali dott.ssa Borletti Buitoni e al Presidente del Cepell e informando vari parlamentari.
E da alcuni giorni, sulla piattaforma on line Change.org è in corso una raccolta di firme a cui chiunque può aderire per opporsi all’intento. Tra questi, il Presidente di Confesercenti Siena Carlo Conforti: “Ridimensionare la legge Levi significa penalizzare pesantemente le piccole librerie indipendenti a vantaggio di grande distribuzione e della vendita on line, magari attuata da aziende con sede estera che eludono il fisco.– spiega – in un momento in cui la platea di lettori di libri si è ristretta di 2 milioni di unità, il calo più accentuato degli ultimi 15 anni, che ha portato alla scomparsa di oltre 100 librerie nel solo 2014. I rischi legati alla scomparsa della rete di vendita non sono da sottovalutare: senza le librerie, saranno tanti i piccoli editori e quotidiani che non riusciranno più a trovare uno sbocco sul mercato, in mano a pochi grandi gruppi. Per questo riteniamo sia necessaria una pausa di riflessione per valutare gli effetti di quanto già fatto”.
E possibile firmare la petizione on line anche attraverso il sito di Confesercenti Siena.