È da giorni che si parla di un possibile aumento del costo della tazzina di caffè al bar. Il clima avverso dei mesi scorsi nel Sud Est Asiatico, in particolare la siccità in Vietnam, nonché le inondazioni in Brasile, hanno determinato un calo del raccolto e quindi un aumento del prezzo alla produzione del caffè. A questo si aggiunge una speculazione da parte di alcuni primari player internazionali che ormai detengono quote di mercato significative. Così l’aumento medio registrato sulle borse internazionali è del 65% per la qualità arabica e del 60% per la robusta.
A Modena e provincia per adesso non sono stati registrati aumenti come spiega FIEPET (Federazione Italiana degli Esercenti Pubblici e Turistici) Confesercenti Modena: “A livello locale i baristi stanno frenando gli aumenti mantenendo il prezzo della tazzina tra 1,20 € e 1,30 €. Va comunque sottolineato che le torrefazioni hanno iniziato ad applicare aumenti sul caffè tostato che sono ancora lontani dai rincari alla produzione”.
“Vorremmo però segnalare che, nel settore dei pubblici esercizi si registra anche l’aumento del costo del personale, in seguito al recente rinnovo del contratto di lavoro ed il continuo e costante incremento di altri costi di gestione, in primis gli affitti, soprattutto nei maggiori centri della provincia. Inoltre i baristi hanno dovuto subire una inflazione del 16% tra il 2021 e il 2024 sull’acquisto di materie prime e utenze. Per ora, come abbiamo già affermato, non si registrano aumenti, questo grazie anche al grande senso di responsabilità dei baristi verso il consumatore. Va però detto che se si dovesse verificare un ulteriore aumento del prezzo del caffè all’origine, i gestori dei bar potrebbero essere costretti a ritoccare il prezzo della tazzina (e degli altri prodotti di caffetteria) nei prossimi mesi, pena la perdita totale della redditività delle loro imprese” conclude FIEPET Confesercenti Modena.