I gestori: uso privato di un bene realizzato con soldi pubblici ed appaltato ad un sistema privato che mette all’ultimo posto i diritti di automobilisti e lavoratori
Ogni cittadino di questo Paese ha conosciuto, a proprie spese, lo stato di assoluto degrado a cui sono state sottoposte le aree di servizio delle autostrade, sia in termini di prezzi dei carburanti e della ristorazione, del tutto abnormi e fuori mercato, sia in termini di standard qualitativi.
Questo è il risultato di una politica “cervellotica” messa in atto e perpetuata – fin dal 1998 – da chi ha invocato le privatizzazioni come salvezza del Paese, ma ha creato solo rendite di posizione a vantaggio di veri e propri rentiers che non hanno investito un €uro ma hanno riconosciuto dividendi milionari.
Proprio in questi giorni circola ancora una “bozza” di Decreto Interministeriale che ha il solo scopo di perpetuare le condizione di privilegio acquisite dalle società concessionarie (private) a scapito dell’interesse degli automobilisti (anche professionali) costretti a pagare pedaggi capestro, carburanti più cari ed un panino come se fosse acquistato nel centro di Tokyo.
Le Organizzazioni di Categoria, inascoltate, hanno denunciato la situazione insostenibile ai Ministri del precedente e dell’attuale Governo – Giovannini, Cingolani, Salvini e Pichetto Fratin – senza tuttavia che sia stata fornita alcuna risposta, né accordato l’incontro urgente richiesto per esaminare il merito dei rilievi.
E’ l’effetto di una politica che si trascina da 25 anni è che ha lasciato mani libere alle società concessionarie che hanno potuto (e possono) disporre a loro piacimento e senza alcun controllo concreto dell’Amministrazione (che pure ne avrebbe l’obbligo di legge) un bene regolato dalla “Concessione” ed utilizzato, ai soli fini di lucro, come se fosse una “cosa privata”, a danno dell’intero sistema dei trasporti su gomma (che rappresentano l’80% del movimento delle merci).
Tocca ancora una volta alle piccole società di gestione – ultimo anello di una filiera composta da soggetti con ben altra forza e solidità – con il solo mezzo a propria disposizione, vale a dire l’astensione dal lavoro, l’ingrato compito scoperchiare una pentola maleodorante che sembra essere funzionale a tutti – Governi, Autorità di Garanzia competenti, Concessionari, marchi della Ristorazione, compagnie Petrolifere ed ora persino quelle Elettriche – tranne che ai Gestori ed ai Consumatori che, infatti, in meno di dieci, hanno tagliato dell’80% i loro acquisti in autostrada.
Insieme alla proclamazione dello sciopero le Organizzazioni di Categoria hanno chiesto alla Commissione per lo sciopero nei pubblici servizi, l’attivazione delle procedure di raffreddamento e conciliazione delle vertenze collettive di interesse nazionale, così come da normativa vigente.