Con la consueta metodologia delle Faq pubblicate sull’apposita pagina di Palazzo Chigi, il Governo ha risposto positivamente in merito alla vendita per asporto nei bar lungo la viabilità ordinaria.
La questione era stata posta con una nota unitaria delle tre Federazioni a firma dei tre Presidenti di Faib, Fegica e Figisc.
Nella nota si ricordava che “Il DPCM 26 aprile 2020, con cui sono state previste “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale”, stabilisce, all’art. 1, comma 1, lett. aa), che sono ancora sospese, almeno fino al 17 maggio, le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie).
Resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, ma, dal 4 maggio, viene ammessa la ristorazione con asporto, fermo restando l’obbligo di rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, il divieto di consumare i prodotti all’interno dei locali e il divieto di sostare nelle immediate vicinanze degli stessi.”
La nota delle Associazioni continuava deducendone che, che dal 4 maggio i bar avrebbero potuto vendere per asporto i prodotti alimentari normalmente somministrati e le bevande, segnalando però che la successiva lettera bb) continuava a prevedere che “sono chiusi gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande (…) nelle aree di servizio e rifornimento carburante, con esclusione di quelli situati lungo le autostrade, che possono vendere solo prodotti da asporto da consumarsi al di fuori dei locali (…).”
Dalla previsione denunciavano Faib Fegica e Figisc sembrava che si consentisse la vendita per asporto ai soli bar situati lungo le autostrade, escludendo quelli posti nelle stazioni ed aree di servizio della rete ordinaria, senza alcun evidente motivo.
Le Federazioni nel dirsi certe che si trattasse di un mero errore di trasposizione della norma preesistente nella stesura del nuovo DPCM del 26 aprile, chiedevano al Governo di intervenire e chiarire.
Ora rispondendo al quesito, Palazzo Chigi chiarisce dissipando ogni dubbio sulla possibilità che anche i bar e gli esercizi della somministrazione di alimenti e bevande posti nelle stazioni ed aree di servizio della distribuzione dei carburanti della viabilità ordinaria possono, dal prossimo 4 maggio, effettuare la ristorazione con asporto, come tutti gli altri bar ed esercizi di somministrazione.
Questa la Faq sul sito di Palazzo Chigi
Sono chiusi gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, posti all’interno delle stazioni e ferroviarie e lacustri, nonché nelle aree di servizio e rifornimento carburante?
Sì, pur potendo svolgere attività di ristorazione solo per la consegna a domicilio o il servizio da asporto. Restano fermi l’obbligo di rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro, il divieto di consumare i prodotti all’interno dei locali e il divieto di sostare nelle immediate vicinanze degli stessi.