Bce: Confesercenti, bene taglio ma si auspicava più coraggio. Economia europea rallenta, serve politica monetaria orientata alla crescita

Bce: Confesercenti, bene taglio ma si auspicava più coraggio. Economia europea rallenta, serve politica monetaria orientata alla crescita

Il taglio di 25 punti deciso oggi dalla Bce è da valutare positivamente, ma si auspicava un intervento più coraggioso. L’economia – come confermato dalle stesse previsioni di Eurotower – sta rallentando, e serve una politica monetaria più orientata alla crescita.

Così Confesercenti.

I segnali sull’inflazione confermano la prosecuzione del percorso di rientro, con una variazione dei prezzi ormai prossima agli obiettivi statutari della banca centrale. Sembrano dunque esserci gli spazi per una politica più aggressiva da parte della BCE, non potendo essere sottovalutato il rischio di una vera e propria stagnazione dell’economia europea nella prima parte del 2025, un anno che potrebbe deludere le aspettative e non registrare effettivi segnali di ripresa.

Le prospettive economiche, sia europee che italiane, sono infatti peggiorate decisamente, tanto da rivedere al ribasso tutte le previsioni, anche recenti, sia per quest’anno che per il prossimo. Per l’area Euro, ad esempio, a giugno la Bce prevedeva una crescita di 0,9 punti per quest’anno, ora si colloca a 0,7%; per l’Italia alcuni giorni fa Istat ha dimezzato a 0,5% le previsioni di crescita dall’1% del Documento Programmatico di Bilancio.

La produzione industriale, guidata dalla crisi dell’ automotive, è da diversi mesi che segna una flessione. Le decisioni di investimento sono anch’esse per forza di cose trascinate in campo negativo. I Paesi europei sono entrati, sostanzialmente, in una fase di bassa crescita della domanda.  Anche la ripresa del potere d’acquisto dei consumatori (in tutta Europa), guidata dalla minore inflazione, non si è fino ad ora tradotta in un rafforzamento dei consumi, soprattutto di beni, di pari entità, quindi anche i consumi faticano a sostenere la domanda. Prospettive economiche generali di cui la BCE deve tenere conto. L’esigenza di una politica monetaria più orientata alla crescita si pone anche alla luce degli ingenti investimenti che imprese e cittadini sono chiamati a realizzare per rispettare gli obiettivi della transizione energetica e che non potranno essere conseguiti senza che vi siano adeguate condizioni di finanziamento”.

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