Bce: processo disinflazione ben avviato, al 2% entro anno

Processo disinflazione ben avviato al 2% entro anno. Lo dice la Bce
La Banca Centrale europea nel Bollettino: economia debole nel breve ma presupposti per ripresa

Il processo di disinflazione è ben avviato. L’inflazione ha continuato a evolvere sostanzialmente in linea con le proiezioni macroeconomiche formulate per l’area dell’euro a dicembre 2024 dagli esperti dell’Eurosistema, e nel corso del 2025 dovrebbe tornare all’obiettivo del 2% a medio termine perseguito dal Consiglio direttivo”.

È quanto si legge nel Bollettino della Bce. La maggior parte delle misure dell’inflazione di fondo suggerisce che l’inflazione si collocherà stabilmente intorno all’obiettivo.

L’inflazione interna rimane elevata, principalmente perché salari e prezzi in determinati settori si stanno ancora adeguando con considerevole ritardo al passato incremento dell’inflazione. La crescita delle retribuzioni si sta pero’ moderando, in linea con le attese, e i profitti ne stanno parzialmente attenuando l’impatto sull’inflazione.

TASSI

Le recenti riduzioni dei tassi di interesse decise dal Consiglio direttivo stanno gradualmente rendendo meno onerosi i nuovi prestiti per imprese e famiglie. Al tempo stesso, spiega il Bollettino della Bce, “le condizioni di finanziamento continuano a essere rigide, anche perche’ la politica monetaria rimane restrittiva e i passati rialzi dei tassi di interesse si stanno ancora trasmettendo ai crediti in essere; alcuni prestiti in scadenza sono quindi rinnovati a tassi piu’ elevati”.

L’economia sta ancora affrontando circostanze avverse, ma l’aumento dei redditi reali e il graduale venir meno degli effetti della politica monetaria restrittiva dovrebbero sostenere la ripresa della domanda nel corso del tempo.

ECONOMIA

“Secondo la stima rapida preliminare dell’Eurostat, l’economia ha ristagnato nel quarto trimestre del 2024. Dovrebbe restare debole nel breve periodo. Le indagini segnalano una perdurante contrazione nel settore manifatturiero, a fronte di un’espansione nel comparto dei servizi”, rileva ancora la Bce nel Bollettino economico.

Il clima di fiducia dei consumatori è fragile e le famiglie non hanno ancora tratto dall’aumento dei redditi reali uno stimolo sufficiente a incrementare significativamente la propria spesa. Ciononostante, continuano a sussistere i presupposti per una ripresa.

Malgrado l’indebolimento registrato negli ultimi mesi, il mercato del lavoro continua a mostrare vigore, con un tasso di disoccupazione che si mantiene basso, al 6,3% a dicembre. Un mercato del lavoro solido e redditi più elevati dovrebbero migliorare il clima di fiducia dei consumatori e consentire un aumento della spesa.

La maggiore convenienza del credito dovrebbe inoltre stimolare i consumi e gli investimenti nel corso del tempo. A condizione che le tensioni commerciali non si intensifichino, le esportazioni dovrebbero sostenere la ripresa a fronte dell’aumento della domanda mondiale.

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