Tutti i membri del board del Bce “hanno concordato con la proposta” del capo economista Philip Lane “di abbassare i tre tassi di interesse chiave della Bce di 25 punti base”. Lo si legge nelle minute della Bce.
L’abbassamento del tasso di deposito è “giustificato dalla valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, dalle dinamiche dell’inflazione di fondo e dalla forza della trasmissione della politica monetaria”.
Guardando al futuro, “è ritenuto prematuro per il Consiglio direttivo” discutere di una “possibile zona di atterraggio per i tassi di interesse chiave della Bce”, poiché “l’inflazione convergeva in modo sostenibile verso l’obiettivo”.
Si è “ampiamente ritenuto” che, anche con l’attuale tasso di deposito, fosse “relativamente sicuro effettuare la valutazione che la politica monetaria fosse ancora restrittiva”. E’ stata espressa l’opinione che il tasso neutrale “sarebbe stato probabilmente più elevato rispetto a prima della pandemia”, poiché l’equilibrio tra domanda e offerta globale di risparmi era cambiato negli ultimi anni.
Il processo di disinflazione “resta ben avviato”. L’inflazione “ha continuato a svilupparsi in linea con le proiezioni” e “dovrebbe ritornare all’obiettivo del 2% nel corso del 2025”.
L’inflazione interna, specificano i verbali, “è rimasta elevata, soprattutto perché salari e prezzi in alcuni settori si stavano ancora adeguando alla passata impennata dell’inflazione con un ritardo sostanziale”.