Il Presidente Sperduto: “La Faib Confesercenti, nell’esprimere vicinanza al gestore vittima dell’aggressione, segnala che nei prossimi giorni, con le proteste dei trasportatori, la situazione potrebbe ulteriormente infiammarsi”
Il caro carburante fa alzare la tensione sui piazzali dei distributori carburanti che si scarica contro la categoria dei benzinai, del tutto esenti da ogni responsabilità dei prezzi ormai alle stelle. Pochi giorni fa a Varese c’è stata una grave aggressione ai danni di un operatore che svolge correttamente il proprio lavoro ed applica i prezzi che vengono comunicati dal proprietario dell’impianto.
“Il gestore, peraltro nostro rappresentante sindacale, è stato preso a pugni e per questo portato al pronto soccorso con fratture alla mandibola”, denuncia il Presidente di Faib Confesercenti Giuseppe Sperduto. “Tutto per 10 euro che un cliente aveva messo nell’accettatore senza ricevere il carburante, pur avendo avuto dal gestore la proposta di fornire un buono di uguale valore per fare rifornimento. È un fatto molto grave, che non può essere sottovalutato. Anche perché, purtroppo, non è l’unico segnale che ci arriva dal territorio di un’esasperazione che vede come vittime i gestori e gli impianti di carburante. Qualche giorno fa ho visto foto con cartelli divelti e scritte ingiuriose, che accusano la categoria di essere composta di ladri. Sono quasi quotidiane le segnalazioni di alterchi o insulti da parte degli automobilisti. La situazione rischia di degenerare di giorno in giorno se il governo non interviene in modo deciso con tagli ad accise ed iva”.
“Lo ripetiamo da giorni in tutte le nostre interviste sulla carta stampata, televisioni e radio – afferma Sperduto – la nostra categoria non decide i prezzi di vendita, che vengono comunicati dalle aziende fornitrici o anche adottati in automatico da remoto direttamente dalle compagnie o dai retisti. I gestori hanno un margine medio lordo fisso di poco più di 3 centesimi di euro al litro, qualunque sia il prezzo che la stazione applica su benzina e gasolio. L’aumento del costo del carburante non è un vantaggio per i gestori, che ci rimettono: più cresce il prezzo, infatti, meno litri si vendono e meno il gestore guadagna”.
“Sollecitiamo quindi il governo ad intervenire con urgenza per adottare un provvedimento di contenimento dei prezzi, che reinvesta i maggiori introiti iva adottando un taglio del peso fiscale sui carburanti, i più alti d’Europa. Per questa ragione da ieri stiamo protestando spegnendo le luci delle stazioni di rifornimento. Un modo per far comprendere che è assolutamente necessario contenere i costi energetici e di gestione. La Faib Confesercenti, nell’esprimere vicinanza al gestore vittima dell’aggressione, segnala che nei prossimi giorni, con le proteste dei trasportatori, la situazione potrebbe ulteriormente infiammarsi”.