“La tanto attesa circolare è arrivata e per Faib – dichiara il Presidente Giuseppe Sperduto – chiarisce i punti di maggior preoccupazione. Partendo dal fatto che Faib è stata contraria all’introduzione del nuovo ennesimo cartello dei prezzi, avendolo contrastato in tutte le sedi politiche ed istituzionali, occorre dire che al punto in cui siamo, con una Legge dello Stato e un decreto attuativo, la circolare riesce – come avevamo fortemente richiesto – ad esonerare dall’obbligo di esposizione i gestori ad impianto chiuso.
Al riguardo, si intendono esonerati dall’aggiornamento del cartello del prezzo medio gli esercenti che svolgono la vendita secondo la modalità servito nei giorni festivi, e se diverso, nel giorno di riposo settimanale e, altresì, quando l’impianto è da intendersi chiuso anche per ferie secondo la legislazione regionale di settore. Il punto è affermato: quando l’impianto è chiuso, secondo la legislazione Regionale e le conseguenti ordinanze comunali, ovvero non è attivo il servizio di erogazione (servito) non vi è l’obbligo di aggiornamento del prezzo medio regionale. Ciò vale per i turni di chiusura domenicali, festivi e prefestivi o del recupero domenicale e per le ferie. Se il punto vendita, al di là di queste fattispecie, fosse chiuso alle vendite in servito per altre cause, malattia o temporanea sospensione dell’attività, si potrà considerare allo stesso modo, ovvero chiuso per motivi di forza maggiore al servito.
E’ quanto avevamo richiesto al Ministro e al Sottosegretario, oltre che ai dirigenti del Mimit presenti al Tavolo. Faib – conclude Sperduto – esprime apprezzamento al Mimit per aver compreso la complessità organizzativa che sarebbe ricaduta sulle spalle dei gestori ed auspica che il cartello del prezzo medio, anche con l’ausilio della tecnologia e delle innovazioni, verso cui il Mimit sta lavorando, con il ricorso ad App o QR-Code, possa togliere i gestori da quest’altro onere. Adesso occorre concentrare le attenzioni e gli sforzi di confronto per la riforma del settore e sconfiggere l’illegalità contrattuale”.