Case di riposo lager, Vivoli (Fipac): “Più controlli anche per le strutture non accreditate e sul personale”

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“Presenza costante dei servizi sociali, l’intervento delle Asl locali per fare emergere il sommerso, controlli periodici del personale per mettere in luce i casi di stress psicologico o burnout”. Sono solo alcune delle ricette che Massimo Vivoli presidente di Fipac Confesercenti lancia in merito alla notizia di oggi dell’ennesima “casa lager”. “E’ chiaro che bisogna verificare le responsabilità e chiudere, senza possibilità di riapertura, tutte quelle strutture dove gli anziani vengono maltrattati in veri e propri casi di abuso- continua Vivoli- Quello di oggi non è un caso isolato, ma rappresenta l’ennesimo  maltrattamento nei confronti di soggetti sociali più deboli. E’ necessario, inoltre, rivedere i criteri per l’accreditamento di case di riposo per anziani, centri di degenza anche da un punto di vista normativo, considerando le esigenze anche degli anziani autosufficienti presenti nelle case di cura. La nostra categoria- conclude Vivoli – avvierà un importante percorso su questo tema, che porti anche alla emersione delle innumerevoli case private non specializzate, anche attraverso un apposito elenco dove possano registrare strutture private non convenzionate e controlli periodici del personale”.

 

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