Incentivi e riconoscimento caregiver per contrastare sommerso e sostenere famiglie
“Le badanti e colf italiane superano le straniere, ma il ‘nero’ potrebbe deformare, almeno in parte, la realtà. I dati Inps di oggi, che segnalano come nel triennio 2016-2018 i lavoratori domestici italiani mostrino un andamento crescente pari a +11,4% e come nel 2018 i lavoratori domestici contribuenti all’Inps siano stati 859.233, con un decremento rispetto al 2017 pari a -1,4%. C’è però un mondo sommerso che è molto più ampio di quanto si possa pensare e questo, purtroppo, non consente di fare valutazioni complessive, ma di prendere in analisi solo una parte delle figure che operano in questo ambito, ossia quelle che pagano i contributi”.
Così Sergio Ferrari, Presidente della Fipac, l’Associazione dei pensionati Confesercenti.
“Al netto del sommerso, comunque, la diminuzione complessiva del numero dei lavoratori segnalata dall’Inps riflette la persistente difficoltà delle famiglie italiane. Che, per risparmiare sui costi legati all’assistenza, si rivolgono al nero o al “fai da te”: secondo le nostre stime In Italia ci sono oltre 5 milioni di caregiver familiari, persone che si occupano direttamente, in casa, dell’assistenza ad un parente bisognoso di cure”.
“Per questo – conclude Ferrari sarebbe opportuno riconoscere, formalmente, la figura del caregiver. E tenere anche conto che quella dell’assistenza ‘”fai da te” è una scelta spesso obbligata: in sei casi su dieci, infatti, le cure domestiche dirette, senza l’aiuto di una figura esterna, sono le uniche economicamente sostenibili. Occorre, però, dare una mano anche alle famiglie che non hanno, al loro interno, una persona che possa occuparsi dei propri anziani: per questi non solo si dovrebbero predisporre incentivi per assumere i lavoratori domestici, ma anche rivedere l’importo delle detrazioni per la spesa degli addetti all’assistenza personale, attualmente “ferma” al 19% su un ammontare massimo di 2.100 euro”.