Complessivamente, commenta il Presidente Massimo Vivoli, la performance registrata nell’estate 2016 ci conferma il clima di incertezza di famiglie ed imprese.
Un’estate positiva per il turismo, ma nera per i consumi. Dopo la doccia fredda di luglio, anche ad agosto ci troviamo di fronte ad un nuovo calo: le vendite diminuiscono complessivamente dello 0,2% in valore e dello 0,8% in volume, con un picco negativo (-0,7%) per i prodotti alimentari. La ripresa della spesa delle famiglie, che aveva iniziato a rallentare nell’ultimo trimestre del 2015, sembra ormai essersi completamente arenata.
Come sempre, a soffrire di più sono le piccole superfici: il risultato lievemente positivo di agosto – +0,2%, da attribuire probabilmente agli acquisti dei turisti – non basta infatti a correggere i risultati dei primi otto mesi dell’anno, che vedono allargarsi la forbice delle vendite tra negozi tradizionali (-0,1%) e Grande Distribuzione (+0,6%). Particolarmente difficile la situazione del comparto alimentare, dove tengono solo i Discount (+1,3%), mentre le piccole superfici continuano a chiudere: tra luglio e agosto hanno cessato l’attività 874 imprese tra alimentari, forni, macellerie ed ortofrutta.
“Complessivamente – commenta Massimo Vivoli, Presidente di Confesercenti – la performance registrata nell’estate 2016 ci conferma il clima di incertezza di famiglie ed imprese e non fa presagire nulla di buono per il commercio. Ora più che mai, è necessario che il Governo si concentri per ridare slancio e forza alla domanda interna perché gli sforzi fatti fino ad ora non sono stati sufficienti. L’auspicio è che la Legge di Bilancio possa essere mantenuta nel suo senso espansivo anche dopo il confronto con la Commissione Europea. Tutte le manovre sono migliorabili, anche se in questa registriamo passi avanti su fisco e consumi. E’ inoltre difficile capire come si possano quantificare esattamente costi ed effetti del terremoto e dell’emergenza migranti. Sull’immigrazione, in particolare, l’impegno effettivo messo in campo dall’Italia e dagli italiani ci sembra valere molto più di quanto contabilizzato dalla Ue. L’importante è comunque che non si vada verso una manovra più restrittiva: la ripresa si è indebolita, ed a detta di tutti i principali osservatori economici il 2017 non si preannuncia un anno facile. E’ il momento di sostenere l’economia, non di toglierle l’ossigeno: secondo i nostri calcoli il solo aumento previsto dell’IVA – giustamente bloccato dalla legge di Bilancio – azzererebbe la ripresa della spesa delle famiglie, e potrebbe addirittura riportarla in territorio negativo: un double dip, un secondo affondo della crisi dei consumi che il settore, già pesantemente colpito, non potrebbe reggere”.
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