Giù anche l’import (-3,2%), bilancia commerciale in positivo di 2,7 miliardi
A marzo 2014 entrambi i flussi commerciali presentano una diminuzione rispetto al mese precedente, più marcata per le importazioni (-3,2%) che per le esportazioni (-1,2%). Lo rende noto l’Istat.
La flessione congiunturale delle vendite verso i paesi extra Ue è spiegata dalla forte caduta dell’export di energia (-16,5%). Al netto di questo comparto la variazione congiunturale delle esportazioni è solo lievemente negativa (-0,2%). In espansione le vendite di beni strumentali (+2,9%).
Dal lato dell’import il calo congiunturale investe l’energia (-7,8%), i beni di consumo durevoli (-4,5%) e i prodotti intermedi (-3,0%). I beni strumentali (+1,4%) e i beni di consumo non durevoli (+0,8%) registrano invece una contenuta crescita.
Nel primo trimestre dell’anno la dinamica congiunturale dell’export verso i paesi extra Ue è negativa (-0,5%). Al netto del forte calo dell’energia (-20,6%), le esportazioni risultano in crescita (+1,0%), con i beni strumentali in rilevante espansione (+2,9%).
Nello stesso periodo, anche la flessione congiunturale delle importazioni (-3,4%) è determinata dalla forte contrazione degli acquisti di energia (-13,6%). Al netto dei prodotti energetici, le importazioni registrano infatti una crescita notevole (+2,6%) diffusa a tutti gli altri comparti.
Su base annua, a marzo le esportazioni sono in diminuzione (-3,5%). La flessione coinvolge tutti i raggruppamenti principali di beni, con l’eccezione dei beni strumentali (+5,0%). Le importazioni registrano una diminuzione tendenziale del 5,4%, ascrivibile al forte calo degli acquisti di energia (-23,3%), al netto dei quali l’import cresce del 5,7%.
A marzo 2014 si rileva un surplus commerciale di 2.702 milioni di euro, di poco superiore a quello registrato nello stesso mese dell’anno precedente (+2.531 milioni). Il surplus nell’interscambio di prodotti non energetici si riduce invece da +6,6 miliardi di euro (marzo 2013) a +5,8 miliardi di euro (marzo 2014).
Nel mese di marzo 2014, i mercati di sbocco più dinamici sono: ASEAN (+14,6%), EDA (+14,1%), Cina (+14,0%), Turchia (+4,9%) e Stati Uniti (+3,1%). Le vendite verso il Giappone (-24,0%), la Svizzera (-14,8%) e i paesi MERCOSUR (-14,1%) sono in forte contrazione.
La flessione degli acquisti riguarda in misura marcata OPEC (-43,8%) e Russia (-25,4%), mentre crescono gli acquisti da Stati Uniti (+15,9%) e ASEAN (+13,5%).