Un pesante calo degli utili, il numero di imprese con bilanci in perdita (15% del totale) che è raddoppiato e al tempo stesso si riduce la propensione agli investimenti. Sono i dati, decisamente negativi, relativi ai bilanci 2012 delle imprese commerciali, del turismo e dei servizi, che emergono dall’ analisi realizzata dall’ Osservatorio economico di Confesercenti Modena su un campione di un migliaio di imprese che sono attive sul territorio provinciale. A fronte di un calo dei ricavi complessivo del 3,4% si registra un tracollo dell’ utile medio che si abbassa del 10,1% rispetto all’ anno precedente. «Gli imprenditori commerciali – commenta Confesercenti Modena – col perdurare della crisi economica, per cercare di contenere la perdita di fatturato hanno dovuto praticare politiche di prezzo estremamente concorrenziali, incidendo però pesantemente sulla redditività, nonostante gli sforzi compiuti per la necessaria razionalizzazione dei costi di gestione. Il timore per la tenuta delle imprese è molto forte vista anche la dinamica dei ricavi, che nei primi 9 mesi 2013 sta seguendo un trend decisamente peggiorativo». Riguardo i settori analizzati, nel commercio al minuto alimentare l’ utile medio dichiarato segna un +2,0%. Anche in questo settore le imprese per sostenere i propri bilanci sono state costrette a limitare fortemente gli investimenti (-65,2% rispetto all’ anno precedente). Le imprese del settore pubblici esercizi contraggono l’ utile medio di 3,5% sul 2011: gli imprenditori di bar e ristorazione hanno dovuto operare pesantemente sulla loro organizzazione aziendale per ridurre i costi e ottenere quindi un risultato che, seppur negativo, consente di contenere la perdita di redditività a fronte di un calo dei ricavi ben più rilevante (-6,1%). Le imprese di intermediazione nel commercio e nei servizi finanziari e assicurativi registrano nel 2012 un calo dell’ utile medio del 10,9% superiore al peggioramento del fatturato che registra un -7,1%. La principale motivazione è riconducibile alla dimensione media di queste imprese, in molti casi ditte individuali, che rende pressoché impossibile intervenire in modo significativo sui costi. Le aziende del commercio all’ ingrosso hanno segnato una pesante riduzione del loro utile medio dichiarato: -15,5% nel 2012 rispetto all’ anno precedente, pur in presenza di una stabilità nel fatturato (+0,2%). Si tratta di imprese che hanno aumentato in modo significativo gli investimenti (+187% rispetto al 2011) in particolare in nuove tecnologie (informatica e ICT, nonché meccanizzazione dei magazzini), investimenti sostenuti dalle imprese per rimanere sul mercato con posizioni più competitive. Occorre aggiungere politiche di prezzo fortemente competitive. Il mix di tali scelte ha ridotto la redditività delle imprese. Il settore extra alimentare è quello che più di tutti segna la diminuzione di redditività: -16,1% l’ utile medio 2012 rispetto all’ anno precedente. Le imprese di questo settore oltre a scontare una forte perdita di ricavi (-5%) si sono viste costrette a contenere al massimo i prezzi per non perdere quote di mercato più consistenti. Investimenti ridotti (-16,4%). Riguardo alle aree, segnano una diminuzione della redditività più contenuta le imprese del distretto ceramico (-2,5%) e dell’ area di Vignola e Terre dei Castelli (-3,7%), soffrono maggiormente l’ area di Carpi (-10,1%) e quella del Frignano (-12,2%). Modena registra il calo più marcato, pari al -15% dell’ utile medio delle imprese.