Il presidente Banchieri: “Il settore è in ginocchio, a rischio migliaia di imprese e di posti di lavoro”
O si interviene subito, o il settore della somministrazione rischia il default: Confesercenti Torino lancia l’allarme per bar e ristoranti messi in ginocchio dall’emergenza Cornonavirus.
“A Torino sono circa 7.800 le attività, con oltre 21.000 occupati: bastano questi numeri – spiega il presidente Giancarlo Banchieri – per immaginare quale cataclisma economico e sociale si verificherebbe se queste attività non fossero sostenute in modo adeguato ed efficace. Purtroppo, quello della somministrazione è il settore che – per evidenti ragioni – ha chiuso per primo e riaprirà per ultimo. E anche quando gli si consentirà di riaprire, non potrà farlo a pieno regime per un lungo periodo. Abbiamo stimato che la chiusura abbia già comportato per le attività della somministrazione la perdita di circa un terzo del fatturato annuo. È per questo che facciamo appello ai diversi soggetti – pubblici e privati – che in qualche modo possono intervenire negli ambiti di loro competenza e sottoponiamo loro un decalogo di proposte – di tipo strutturale, finanziario e fiscale – che vanno attuate subito se non si vogliono compromettere definitivamente continuità aziendale e occupazione”.
Il decalogo di Confesercenti Torino:
- Possibilità di asporto.
- Ampliamento spazi all’aperto dei locali in deroga alle normative attuali senza oneri aggiuntivi.
- Prolungamento cassa integrazione e decontribuzione per i lavoratori che tornano attivi.
- Azzeramento tributi locali per i mesi di chiusura e abbattimento per i mesi di restrizioni.
- Abbattimento commissioni sui ticket restaurant e pagamento tramite app per fluidificare il servizio.
- Indennizzo a fondo perduto per i mesi di chiusura
- Azzeramento costi moneta elettronica.
- Intervento sugli affitti per ridurne drasticamente il peso.
- Misure di distanziamento concretamente applicabili.
- Garanzia dello Stato al 100% sui prestiti e restituzione in 10 anni.