Il Referente Leonarduzzi: “Riaprire le attività in sicurezza e con sostegni economici concreti alle imprese”
Per la Confesercenti di Sulmona da troppo tempo le misure approvate dai vari governi del nostro Paese scaricano l’emergenza sanitaria su un’unica categoria: i pubblici esercizi. Le imprese della somministrazione, ristoranti, bar, pub e pizzerie, sono costrette a restare chiuse anche se gli indici dei contagi scendono. È davvero una situazione insostenibile e un accanimento che si fa fatica a comprendere.
“Le nostre imprese sono chiuse ormai da troppo tempo – ha dichiarato Pietro Leonarduzzi, referente di Confesercenti – E con questo andamento delle chiusure anche ad aprile, si condannano gli imprenditori ad ulteriori perdite di fatturato, avvicinando sempre di più il rischio concreto di non essere in grado di riaprire al termine dell’emergenza”.
La Confesercenti di Sulmona, anche per ridare slancio ad un territorio vessato da una profonda crisi economica, si aspettava un cambio di passo o, quantomeno, il via libera contestuale a provvedimenti legislativi con indennizzi alle imprese costrette a chiudere. Invece, l’Associazione è constata che così non è. L’Organizzazione di categoria è consapevole che la priorità è la salute pubblica. “Ma chiediamo al Governo di sostenere le imprese immediatamente e non tra alcune settimane – aggiunge Leonarduzzi – Perché questo è il tempo di accompagnare i provvedimenti di chiusura a misure concrete di ristoro per le attività, di accelerare con il piano vaccini che continua a non registrare i numeri tanto attesi”.
Per la Confesercenti è profondamente ingiusto che a pagare il prezzo altissimo dell’emergenza sanitaria siano soltanto i pubblici esercizi. Per una Città come Sulmona, le vetrine abbassate danno il segno di decadimento e di affanno economico generalizzato su tutto il territorio. Ecco perché tutti gli sforzi del Governo nazionale e anche delle Amministrazioni regionali e comunali devono avere l’obiettivo di portare le imprese fuori dalla pandemia con una vera azione di salvaguardia degli apparati produttivi a difesa dell’economia aziendale e dell’occupazione.