Confesercenti Area Nord ha incontrato le amministrazioni comunali di Finale Emilia e Mirandola: “Più collaborazione tra comuni, rivitalizzare il commercio dei centri storici priorità alle opere infrastrutturali”

Al centro degli incontri il Documento Provinciale con le proposte e richieste che Confesercenti sta esponendo alle amministrazioni comunali

Il Presidente di Confesercenti Area Nord, Marco Rossi e il Direttore Mauro Bega hanno incontrato il sindaco di Finale Emilia, Claudio Poletti, il vicesindaco di Mirandola, Letizia Budri e alcuni assessori di entrambi i comuni. Al centro degli incontri, il Documento Provinciale con le proposte e richieste che Confesercenti sta esponendo alle amministrazioni comunali di Modena e Provincia tra le quali: maggiori incentivi alle imprese e sostegno alle attività del commercio al dettaglio di prossimità, ambulantato e pubblici esercizi, riduzione della tassazione locale con richiesta di snellimento della pressione fiscale, semplificazione, sicurezza e contrasto all’abusivismo, sostegno del settore turistico e promozione delle eccellenze agroalimentari del territorio.

Sulla base del documento, Confesercenti Area Nord ha affrontato alcuni punti centrali per il territorio della bassa modenese. “Innanzitutto – spiega il Direttore di Confesercenti Area Nord, Mauro Bega – non condividiamo tutte quelle decisioni che si allontanano dalle logiche di area vasta, le uniche che sono in grado di rispondere alle esigenze del territorio. Riteniamo infatti che servano le più strette collaborazioni tra le amministrazioni locali. Solo queste, infatti, sono in grado di garantire un maggior peso nei processi decisionali sovracomunali, generare economie di scala ed efficienze gestionali senza intaccare le peculiarità delle singole comunità e sfruttare gli incentivi a favore dei processi di unioni/fusioni comunali. In virtù di queste considerazioni chiediamo di riconsiderare le scelte in merito a Ucman e valutare un progetto per intraprendere un discorso partecipato e trasparente in un’ottica di fusione tra comuni”.

Fondamentale, per l’associazione di categoria, incentivare la riqualificazione dei centri storici: “Il bando regionale e le risorse messe a disposizione per la rivitalizzazione dei centri storici – continua Bega – compresi nell’area del “cratere sismico” (30 comuni tra le pro-vince di Modena, Reggio, Bologna e Ferrara), vanno in questa direzione e costituiscono un esempio di sostegno finalizzato al rilancio e all’attrattiva dei piccoli centri, interessante da valutare per gli effetti che produrrà da qui ai prossimi due/tre anni. Parallelamente, i comuni devono adoperarsi per mettere in pratica misure che incentivino anche la residenza nei centri storici e migliorino l’ambiente urbano pubblico, sfruttando anche qui i bandi regionali, per rendere così più vivibili i centri cittadini, stimolandone la loro frequentazione”.

L’associazione sottolinea poi la necessità, per il territorio, di incentivare le opere viarie, partendo dalla Cispadana. “Per garantire il collegamento diretto e funzionale con tutto il distretto ceramico di Finale Emilia, quello Biomedicale e della Meccanica – aggiunge Bega – chiediamo di procedere speditamente con l’Autostrada Cispadana, asse viario alternativo alla Via Emilia e all’autostrada A1/A14. Rispetto alla Cispadana confermiamo con forza la volontà dell’ Associazione a supportare ogni iniziativa utile per la realizzazione di questa importante arteria di attraversamento a nord della regione. La regione ha il pallino in mano ed è tempo che enti locali, regione e società di esecuzione dell’opera facciano l’ultimo passo deciso verso l’inizio dei lavori. Inoltre, rispetto alla statale 12, sappiamo che la Provincia di Modena intende raddoppiare il famoso “ponte dell’Uccellino” con un manufatto parallelo. Questo rischia di scaricare in un punto già molto intasato anche traffico proveniente da e per Carpi. Scendendo dal capoluogo verso il nostro territorio rimane ancora un grosso problema nella viabilità della SS12 durante l’attraversamento del Centro di San Prospero. Bisogna progettare e realizzare in tempi brevi una tangenziale che risolva questo problema. Più ad Est invece, sulla Nonantolana, valutiamo positivamente che siano state eliminate le intersezioni a raso con la Panaria Bassa in località Navicello. Crediamo però che la soluzione del problema potrebbe essere una variante a Navicello che consenta alla Panaria Bassa di immettersi verso sulla nuova rotonda sulla strada di collegamento con la tangenziale”.

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