Il Direttore Checcaglini: “Basta con le chiusure. L’obiettivo è di tornare alla normalità. C’è bisogno di controlli e non di limitazioni orarie”
Il nuovo calendario dei colori dopo il weekend in zona arancione, colloca la Toscana da lunedì 11 a venerdì 15 in zona gialla, Confesercenti auspica a non dover registrare nuove limitazioni. Il direttore di Confesercenti Arezzo, Mario Checcaglini interviene sul ritorno alla zona gialla previsto da lunedì.
“La zona gialla” ricorda Mario Checcaglini “consente l’apertura dei negozi e gli spostamenti dentro la regione. Resta invece il coprifuoco alle 22 e, per i bar e i ristoranti l’apertura è consentita fino alle 18 per poi passare all’asporto e alla consegna a domicilio”. “Sono questi” per il direttore di Confesercenti, “parziali segnali positivi che auspichiamo sfocino in un progressivo ritorno alla normalità”. C’è quindi attesa per il prossimo Dpcm previsto per il 16 gennaio. “Basta con le chiusure e le restrizioni orarie” commenta Mario Checcaglini “d’ora in avanti puntiamo a riaprire regolarmente investendo sui controlli per garantire il rispetto del distanziamento sociale.
Commercianti, ristoratori e pubblici esercizi sono preparati al rispetto delle disposizioni anticontagio all’interno delle loro attività ma non possono essere ritenuti responsabili di ciò che accade fuori dei locali, nelle piazze e nelle strade”. Bene quindi il ritorno in zona gialla, ma c’è bisogno di un’ulteriore passo in avanti per la sopravvivenza delle aziende. “La notizia positiva per le imprese” aggiunge Checcaglini “è che dopo i lunghi mesi di lockdown mascherato, adesso possono tirare un primo sospiro di sollievo. Ora, però, dobbiamo impegnarci a non chiudere di nuovo le saracinesche”.
Per Checcaglini: “occorre, da un lato, procedere con i vaccini e fintanto che questi non hanno raggiunto la diffusione necessaria, servirà rigore e fermezza nel fare rispettare le misure di distanziamento e l’utilizzo delle mascherine. Le imprese non possono permettersi di affrontare nuovi periodo di stop. Anzi, dobbiamo fare in modo che si torni alla normalità delle aperture se abbiamo a cuore il destino economico delle imprese del commercio. Le limitazioni orarie per bar e ristoranti, sono una zavorra per chi dalle 18 in poi, può ricorrere solo all’asporto e alle consegne a domicilio. Una scelta questa che non può essere una soluzione.
È infatti importante consentire ai ristoratori di lavorare a cena nel completo rispetto delle regole anticontagio. La categoria è preparata e non può essere considerata come la responsabile della diffusione del virus. Da parte delle attività c’è il massimo impegno per rispettare e far rispettare le regole di distanziamento e di uso delle mascherine, perché vogliamo poter lavorare in sicurezza, rispettando le regole e dal comportamento di ognuno di noi dipende il risultato di mantenere numeri sotto controllo”. “Lasciamo quindi vivere le attività” conclude il direttore di Confesercenti “facendo ogni sforzo per mantenere al minimo le restrizioni”